Aggiornato il monitoraggio sull’andamento del virus nelle scuole del Veneto ad oggi, le scuole interessate da almeno un caso sono 171, con 187 positività su un totale di alunni di 707.814 unità, pari allo 0,03%. I ragazzi in quarantena sono 1.965, pari allo 0,28% del totale. Gli operatori in quarantena sono 211 su un totale di 95.786, pari allo 0,22%. Ad ogni modo, un nuovo documento di linee guida in tema di gestione dei contatti di caso confermato Covid-19 nelle scuole, entra a far parte della strategia della Regione Veneto per la prevenzione e il trattamento dei casi positivi del coronavirus.
Il testo, elaborato dalla Direzione Regionale Prevenzione, costituisce un’ulteriore evoluzione rispetto a quanto già fatto finora ed è stato presentato oggi dal Presidente della Regione Luca Zaia, nel corso del punto stampa dedicato alla situazione del Covid 19 nel Veneto, presenti, come sempre, gli Assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile). Oggi c’erano anche la direttrice della prevenzione regionale, Francesca Russo e il coordinatore delle microbiologie del Veneto Roberto Rigoli, primario del reparto di Treviso.
“La situazione si evolve e noi dobbiamo evolvere i nostri protocolli operativi – ha detto Zaia – rendendoli sempre perfettamente attinenti alla realtà e corrispondenti ai progressi che fa la diagnostica, a cominciare dall’uso del test rapido antigenico, che per primi abbiamo sperimentato in Veneto, e proposto a livello nazionale, dove ha ricevuto la validazione del Ministero della Salute. Unici in Italia ne abbiamo già 500 mila in magazzino e siamo pronti a partire, mandando i nostri sanitari nelle scuole ed evitando a famiglie e ragazzi la complessa trafila precedente”.
A queste linee guida si affianca anche una esaustiva flow chart, che esemplifica e schematizza le modalità per il rientro a scuola o ai servizi per l’infanzia in seguito ad assenza per malattia, aspetto sul quale si erano concentrati molti dubbi da parte delle famiglie. Il “Protocollo operativo per la gestione dei contatti di caso confermato Covid-19 all’interno delle scuole e dei servizi per l’infanzia” fornisce una linea d’indirizzo per gli operatori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) e per i Referenti Scolastici per Covid-19 dei Dipartimenti di Prevenzione per contrastare la diffusione del virus e contiene un modello di autorizzazione da parte dei genitori all’effettuazione del test in ambito scolastico.
Per garantire la sostenibilità della strategia di Sanità Pubblica, gli esperti della Regione raccomandano l’utilizzo come test diagnostico del “Test rapido per la ricerca dell’antigene di SARS-Cov-2”, sia per i casi sospetti di Covid-19, sia per i contatti scolastici di un caso confermato, in accordo con le indicazioni nazionali.
Tre le indicazioni date si prevede che, in caso di esito positivo del test rapido per la ricerca dell’antigene di SARS-CoV-2, in attesa della conferma con test di biologia molecolare, saranno comunque avviate tutte le azioni di sanità pubblica finalizzate al contenimento del rischio di diffusione. Si precisa che, in caso di negatività al test antigenico, in presenza di sintomatologia altamente suggestiva di COVID-19 e sulla base delle valutazioni del Medico curante, potrà essere indicato un test di biologia molecolare di conferma o, in alternativa, ripetere il test antigenico a distanza di uno o più giorni. Il Servizio Igiene Pubblica valuterà peraltro ogni singolo caso nella sua specificità per definire le strategie più adatte.