Nel 2018 (ultimo dato disponibile dal Ministero dell’Interno) “boom” delle denunce di reati di truffa, rapina e furto ai danni degli over 65 in provincia di Verona (+12,2%) e in Veneto (+4,8%). Il 22,2% della popolazione veronese ha almeno 65 anni; si tratta quindi di un valore più basso rispetto al dato regionale (206.744 persone in termini assoluti). Nel 2018 sono state 3.456 le denunce di furti, rapine e truffe (incluse le frodi informatiche) a danno di anziani, registrando quindi una crescita di +12,2% rispetto all’anno precedente. I furti sono aumentati da 2.831 a 3.130, mentre le truffe e frodi informatiche sono aumentate da 203 a 279. In aumento anche il numero di rapine (47 contro le 45 del 2017). Sempre nel 2018, in provincia di Verona si sono registrate 371 vittime di furti, rapine e truffe (incluse le frodi informatiche) a danno di over 65 ogni 100.000 abitanti.
Sono queste le evidenze che emergono dal nuovo “Rapporto sull’esposizione degli anziani a furti, rapine e truffe” realizzato dall’ufficio studi della Confartigianato Imprese Veneto su dati Istat e Ministero dell’Interno. «Truffatori e malintenzionati non sono andati in quarantena e neanche in vacanza: non si fanno scrupoli infatti e vanno sempre a caccia di qualcuno da raggirare e, le persone anziane, sono purtroppo le vittime ideali» commenta Gianni Peruzzi, Presidente di Anap Verona, l’Associazione Nazionale Anziani Pensionati di Confartigianato Imprese Verona, che da anni promuove sul territorio provinciale le iniziative della campagna “Più Sicuri Insieme”. «Nel periodo del lockdown – continua – sono stati rilevati raggiri attuati mediante uso di false divise o tesserini da operatori sanitari che a domicilio millantavano di eseguire, gratuitamente, il tampone per l’accertamento della positività al Covid-19 e, una volta entrati nelle abitazioni, distraendo l’anziano, facevano razzia di denaro e preziosi».
Nell’intera regione sono state 17.680 le denunce registrate, 807 in più rispetto al 2017 (erano state 16.873). Una impennata che interrompe un triennio di decrescita. Nel dettaglio i furti sono stati 15.917, le rapine 159 e le truffe 1.604. Nel Paese questi reati hanno interessato 242.024 persone di 65 anni e oltre. Dato in calo del -3,7% rispetto allo scorso anno. L’incidenza ogni 100mila abitanti resta in regione comunque più bassa con 360 vittime rispetto alla media nazionale pari a 402.
In Veneto, l’aumento delle denunce ha riguardato unicamente gli over 65enni (+4,8%), mentre relativamente alla classe degli under 64 si è registrato un calo (-2,0%). Sempre in regione, i furti sono diminuiti solo per coloro che hanno meno di 65 anni (-5,2%), mentre sono aumentate di +2,2% le denunce da parte degli anziani. Le rapine hanno segnato un incremento tra coloro che hanno meno di 65 anni (da 897 a 948 rapine) mentre per coloro che hanno 65 anni e oltre la situazione è rimasta invariata rispetto all’anno precedente. Le truffe e frodi informatiche sono risultate in aumento di +19,9% per le classi più giovani e di un marcato +40,7% per gli over 65 anni. Le denunce di furti, rapine e truffe (incluso le frodi informatiche) sono risultate in aumento in quattro province su sette.
“La consapevolezza e l’informazione sulle nuove tecniche di raggiro – prosegue Peruzzi – sono le armi migliori per difendersi. Per questo da diversi anni ANAP promuove la campagna Più sicuri assieme insieme con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza. Iniziativa che ha permesso alla categoria degli over 65 di avere maggiore fiducia nelle Forze dell’ordine e l’impennata di denunce registrate ne è la riprova, anche se probabilmente ad incidere è anche l’aumento di questi odiosi reati contro le persone più deboli. E’ vero, però, che quando hanno dubbi sulle persone che incontrano o che vogliono entrare in casa, sempre più anziani non esitano a telefonare ai numeri di emergenza 113, 112 o 117”.
“Il problema della sicurezza è centrale – aggiunge Fiorenzo Pastro, Presidente di Anap Veneto – se si considera che l’Italia è il Paese europeo con la maggiore quota di over 65 e, secondo le stime, nel 2050, un terzo degli italiani sarà anziano. In Veneto in particolare, l’indice di vecchiaia ha assunto proporzioni notevoli raggiungendo quota 178,2 (in Italia 178,4). Di conseguenza, i rapporti intergenerazionali si stanno anch’essi modificando: l’indice di dipendenza degli anziani risulta oggi pari al 35% (sia in Veneto che in Italia) e si stima raggiunga valori del 60% (in Italia) e del 57% (in Veneto) nel 2047. Pertanto, se oggi ogni 3 persone di età 15‐64 anni potenzialmente attive nel mercato del lavoro ce n’è 1 inattiva perché sopra i 65 anni, nel 2047 tale rapporto sarà di 3 a 2”.
Esiste una legge, la 94 del 15 luglio 2009, a tutela delle categorie più deboli e quindi maggiormente vulnerabili, che accorda una speciale garanzia alle persone che, in ragione dell’età, risultano più esposte, prevedendo l’aggravante per “l’aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica e privata difesa” e l’aumento della pena. “L’impressione, tuttavia, è che non basti – conclude il Presidente di Anap Verona, Peruzzi –. Occorre che il Governo approvi al più presto un provvedimento di legge che inasprisca in maniera davvero significativa e molto pesante questi reati e assicuri la certezza della pena, senza ammorbidimenti o sotterfugi giuridici. Una raccomandazione la rivolgiamo a tutti: segnaliamo alle Forze dell’Ordine qualsiasi situazione anomala. Come ci hanno ricordato spesso loro stesse: meglio una segnalazione senza esito in più che una vittima in più”.