Corre in Borsa oggi il titolo Cattolica – a € 4,85, più 4.84% sulla seduta di ieri – dopo la conferma che le Assicurazioni Generali si faranno carico di una parte delle azioni da rilevare in base alla clausola del recesso per i vecchi soci, chiusa nelle scorse settimane. Le adesioni al recesso, dunque, potrebbero essere state maggiori del previsto, molto vicine al limite del 20% fissato negli accordi fra le due compagnie. Il Leone di Trieste ha dato la disponibilità a farsi carico di una parte di queste azioni: ciò per salvaguardare la validità della delibera assembleare che ha sancito l’addio alla forma cooperativa, fondamentale per l’ingresso dei Triestini e la cui efficacia è stata subordinata da Cattolica – appunto – al limite del 20% del capitale. Grazie a un’integrazione dei patti parasociali con Cattolica datata 28 settembre, Generali potrà rilevare, per la quota del 24,4% del capitale che verrà a detenere dopo la sottoscrizione dell’aumento riservato da 300 milioni, le azioni eventualmente oggetto di recesso, così da alleggerire il conto che l’ex cooperativa potrebbe essere costretta a pagare.
E se la soglia del 20% dovesse essere superata Cattolica e Generali esamineranno “tutte le azioni e attività volte al buon esito e all’implementazione dell’operazione”, allo scopo di trovare il modo di dare esecuzioni agli accordi, anche interloquendo con le autorità di vigilanza, Ivass e Consob, a cui potrebbe essere chiesta un’esenzione dall’obbligo di opa ‘da salvataggio’. L’integrazione degli accordi prevede che il Leone sottoscriva l’aumento “entro il 23 ottobre”, alla vigilia del termine entro il quale Cattolica dovrà comunicare se il limite del 20% è stato raggiunto ed eventualmente se intende rinunciarvi.