Quattro anni decisivi per Verona e il suo territorio: sono ambiziosi quanto necessari gli investimenti da parte di Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi, le due società di gestione dell’ATO Veronese. Dal collettore del Garda a un nuovo sistema di acquedotti che bypassa le falde inquinate per portare acqua sicura a tutti; dal programma degli interventi per evitare esondazioni delle reti fognarie miste in occasione di eventi meteorici, alle nuove reti di acquedotto per portare acqua pulita, controllata e sicura a tutti, a un occhio sempre più attento ai nuovi standard di qualità.
Il Programma degli Interventi quadriennale 2020-2023 di Azienda Gardesana Servizi Spa prevede investimenti per un totale di 83,7 milioni di Euro. È un programma molto impegnativo che prevede investimenti molto superiori a quelli dei quadrienni precedenti nei quali risultavano programmati circa 15-20 milioni di Euro nel quadriennio e ciò per rispondere ad un preciso obbligo imposto dall’Autorità di regolazione (ARERA) rispetto al rinnovamento delle reti esistenti e al raggiungimento di specifici standard qualitativi. A ciò vanno sommati gli interventi del nuovo Collettore del Garda e delle opere legate alla TAV che però incidono solo marginalmente sulla tariffa in quanto completamente finanziate. Nonostante il programma di investimento così importante, l’incremento tariffario medio del prossimo biennio (’20-’21) rimane contenuto intorno al 5,5%.
Il piano delle opere presentato da Acque Veronesi è uno dei più ambiziosi di sempre, con quasi 190 milioni di opere previsti in quattro anni, dal 2020 al 2023. Gli investimenti più consistenti riguarderanno la parte acquedotto (55.8% rispetto al totale) con alcune opere molto significative, come il completamento della dorsale Belfiore-Lonigo che porterà acqua di buona qualità nella zona rossa contaminata dai PFAS, due stralci da 20 milioni complessivi di cui 14,5 finanziati dal commissario straordinario Nicola Dell’Acqua, l’acquedotto della bassa, tra Nogara e Gazzo, sul quale verranno investiti sempre in due stralci circa 6 milioni di euro e l’acquedotto della Lessinia, il Peri-Michelazzi, insieme al progetto che porterà l’acqua nelle malghe di Sant’Anna, Erbezzo e Bosco (valore complessivo altri 10 milioni di euro).
Un quarto degli investimenti previsti riguarderanno il settore fognatura, con diverse opere in programma tra estensioni di rete (come nel comune di Negrar, a Fane o a Cerea) e interventi a collettori a rischio crollo (come in città – via Centro, via Longhena, via Tombetta, via Rosa Morando).
Il 14,3% degli investimenti riguarderà infine la parte depurazione tra nuovi impianti (vedi Feniletto a Oppeano, cantiere da 4 milioni) e potenziamenti a infrastrutture già attive (Sorgà, San Giovanni Lupatoto, Caldiero, Minerbe). Nel piano delle opere anche 7 milioni di euro per la sostituzione di vecchi contatori con l’introduzione di nuovi apparecchi di ultima generazione, più precisi e chiari da leggere.
Quest’anno, per una famiglia media, il costo della bolletta è di 300 euro (299,56 euro nell’area Garda e 295,53 euro nel restante territorio veronese). L’incremento rispetto al 2019 si attesta sui 12 euro (a cui si sommano le aliquote perequative aggiuntive stabilite dall’autorità nazionale ARERA). Il costo dell’acqua per metro cubo, quest’anno, per una famiglia media, è pari a 1,76 euro nel territorio veronese (famiglia media) e pari a 1,82 euro nel territorio del Garda-Baldo.