La domanda è semplice, la risposta un po’ meno anche se, sotto sotto, lo sappiamo tutti: sì, la crisi del Covid-19 picchia di più su Verona perchè in questi anni è mancata la visione del futuro della città: ci si è accontentati dello “stellone” convinti che l’Arena di Verona continuasse a garantire flussi di turisti; che la fiera continuasse a riempirsi e che si potesse triplicare il costo delle camere senza colpo ferire; che le nostre banche fossero imbattibili; che bastasse far parte del gruppo giusto per avere credito illimitato così da coprire le inefficienze strutturali; che la gente nel mondo continuasse a bere Amarone a 30 dollari la bottiglia ed a venire sul lago nonostante tutto…

Il virus della verità sta rimettendo a posto questi luoghi comuni e sì, ora è davvero il momento di ripensare alla nostra economia. Quindi, bene fa l’Università di Verona (Dipartimento di Scienze economiche guidato da Giam Pietro Cipriani) a provare a ragionarci sopra chiamando in videoconferenza alcuni protagonisti (pare che non tutti abbiano accettato): infrastrutture, finanza, agroalimentare, innovazione, cultura, terzo settore. Primo incontro: giovedì 15 ottobre ore 17.30 col webinar “L’economia italiana e veronese prima del Coronavirus. Sintomi di una malattia che viene da lontano” coordinato dal professor Sergio Noto (responsabile del progetto) con, fra gli altri, Giovanni Federico della New York University ad Abu Dhabi. Fra i big presenti, Stefano Baia Curioni (che presiede il comitato che designerà la prossima capitale italiana della cultura) e Riccardo Nencini, Presidente della Commissione Cultura del Senato.

Lodevole la partecipazione dell’avvocato Carlo Fratta Pasini, presidente sino a non molto fa, del Banco Popolare (tuttora al centro di rumors su una sua prossima, ennesima, fusione coi francesi di Crédit Agricole), unico fra i big della città a metterci la faccia in un confronto (il 12 novembre) sul credito che non sarà semplice. Fra i big, l’inaffondabile Sandro Boscaini, mister Amarone, quotato in Borsa con la sua Masi: una figura unica nel panorama imprenditoriale scaligero per visione e ruolo internazionale. In fondo, anche questo è un segno: la città non decide perché manca una classe dirigente che abbia voglia di pianificare e non soltanto di gestire carriere personali. Il popolo vota a scatola chiusa, l’informazione passa i comunicati stampa: tutto si tiene, insomma.

Questo è il programma del ciclo di incontri che si svolgono sulla piattaforma Zoom; la registrazione è obbligatoria (qui):

15 ottobre ore 17.30
L’economia italiana e veronese prima del Coronavirus. Sintomi di una malattia che viene da lontano.
Coordinatore: Sergio Noto
Relatori: Giovanni Federico, New York University Abu Dhabi; Maurizio Battista, giornale «L’Arena»


21 ottobre ore 17.30
Comunicazione e informazione statistica nell’epoca della COVID-19

Coordinatore: Marco Minozzo
Relatori: Alessandro Galimberti, Il Sole 24 Ore;  Pierfrancesco Demilito, Protezione Civile Roma; Claudio Micheletto, Pneumologia AOUI di Verona


22 ottobre ore 17.30
La Fiera di Verona. Una crescita doverosa tra pubblico e privato

Coordinatore: Angelo Zago
Relatori: Sara Lanzilotta – European Major Exhibition Centres Association, Bruxelles; Annamaria Gimigliano – Veronafiere SpA – Verona


29 ottobre ore 17.30
Servizi pubblici per la crescita
Coordinatore: Roberto Ricciuti
Relatori: Luciano Butti, Università di Padova; Carmine Bassetti, Aeroporto di Ancona


5 novembre ore 17.30
Il bianco e il … nero del vino veronese tra passato e futuro

Coordinatore: Angelo Zago
Relatori: Tiziana Sarnari – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) – Roma; Sandro Boscaini – Gruppo Masi – Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona)


12 novembre ore 17.30
Il credito, le banche e le Fondazioni bancarie nel Veneto e a Verona dalle privatizzazioni a oggi

Coordinatore: Sergio Noto
Relatori: Massimo Mucchetti; Stefano Miani, Università di Udine; Avv. Carlo Fratta Pasini


19 novembre ore 17.30
Amarone, calze e pochi bit
Coordinatore: Roberto Ricciuti
Relatori: Giancarlo Corà, Università di Venezia; Federico Furlani, Simem; Cristina Pozzi


26 novembre ore 17.30
La grande malata della spesa pubblica. Le istituzioni culturali e la crisi degli investimenti.
Coordinatore: Sergio Noto
Relatori: Stefano Baia Curioni, Unibocconi; Cesare Galla, critico musicale; Francesca Rossi, Musei Veronesi; Riccardo Nencini, Presidente della Commissione Cultura del Senato


3 dicembre ore 17.30
L’impatto della pandemia sulle imprese di assicurazione
Coordinatore: Roberto Renò
Relatori: Laura Galvagni, il Sole 24 ore; Gianpaolo Crenca, Associazione Italiana degli Attuari; Samuele Marconcini, Cattolica Assicurazioni spa


10 dicembre ore 17.30
La gestione dell’emergenza sanitaria e i rapporti tra Stato e Regione
Coordinatore: Paolo Pertile
Relatori: Giovanna Scroccaro, Agenzia Italiana del Farmaco – Responsabile Servizio Farmaceutico Regione Veneto; Stefano Tardivo, Università di Verona; Gilberto Turati, Università Cattolica del Sacro Cuore


16 dicembre ore 17.30
Un anello strategico della società e dell’economia veneta: il mondo del volontariato
Coordinatore: Marco Minozzo
Relatori: Cinzia Brentari, coordinatrice CSV Verona; Francesca Coppola e Federica Di Leo, “Students for Humanity” – UniBocconi


17 dicembre ore 17.30
Alberi, natura, città e noi: una relazione da ripensare?
Coordinatore: Veronica Polin
Relatori: Francesco Ferrini, Università di Firenze; Valentina Ivancich, scrittrice; Alberto Ballestriero, Architetto paesaggista