Nei giorni scorsi erano volati gli stracci, ma adesso mancano 48 ore alla fine dell’ultimatum: o rientro dalla revoca della concessione oppure carte in tribunale. Così nel tardo pomeriggio, l’ATI ha provato a riallacciare il dialogo con Verona e con l’AMT, con questo comunicato: «Abbiamo a cuore Verona. E abbiamo a cuore l’idea che i veronesi possano contare su un sistema di trasporto pulito, efficiente, moderno, in grado di soddisfare la domanda di mobilità in una città che tutto il mondo conosce, apprezza e ama. Con questo spirito ci siamo mossi, fin dall’inizio del progetto-filobus, nonostante le difficoltà ed i travagli che abbiamo incontrato negli 8 anni che ci separano dalla firma del contratto per la realizzazione della Filovia e la fornitura di 39 mezzi filoviari moderni e tecnologicamente all’avanguardia. I fatti dimostrano tutto ciò: non ci siamo arresi quando vi è stato il fallimento della società olandese che era stata nostra partner meccanica per la realizzazione dei veicoli, e neppure quando – di fronte ai ripetuti cambiamenti richiesti dal committente – abbiamo sempre “gettato il cuore oltre l’ostacolo”, aderendo ad ogni nuova esigenza manifestata, via via, dall’Amministrazione Comunale di Verona e da AMT.
E nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare, anche in questo difficile 2020, a investire, a produrre quanto di nostra competenza, impegnando, fino ad oggi, decine e decine di milioni di euro per fare in modo che la città di Verona possa vedere realizzato questo progetto che parla di futuro, di ambiente, di mobilità sostenibile.
Per questo motivo siamo rimasti spiazzati dalla decisione unilaterale e illegittima, e nociva per Verona, assunta da AMT circa la risoluzione del contratto per la realizzazione del progetto-filobus, con l’idea di riappaltare un progetto diverso. Una decisione che crediamo possa e debba essere ripensata, trovando nuove strade per risolvere i problemi in campo a partire da quelli immediati. Questi comportamenti creano un danno alla città di Verona e ai veronesi- innanzitutto. Preferiremmo utilizzare le nostre forze per realizzare un’opera che porta benessere e sviluppo. Troviamo quindi le energie e la buona volontà per portare a compimento il progetto, concludere i cantieri e consegnare i filobus ad AMT. Insomma, sarebbe auspicabile che, tutti insieme, dessimo prova di avere a cuore Verona, per il rispetto della sua storia e per il bene del suo futuro». Basterà a riportare la filovia più sfigata del mondo sul binario della sua realizzazione? Poche ore e lo sapremo.