(di Stefano Tenedini) Federico Testa, veronese da poco confermato alla presidenza di ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), non ha dubbi. Con il superbonus del 110% per la ristrutturazione degli edifici in chiave di efficienza energetica ci guadagnano tutti: i cittadini che migliorano case e condomini senza spendere un euro, lo Stato che riduce il peso della bolletta energetica e “vede” il sommerso, l’economia in generale, le imprese della filiera e le banche. E soprattutto l’ambiente, per il minore inquinamento da caldaie, voce che incide pesantemente sull’emergenza climatica.

Testa lo ha spiegato riassumendo l’atteso provvedimento durante la presentazione del 9° Rapporto sull’efficienza energetica e analizzando le detrazioni fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. L’ottimismo per il nuovo meccanismo di sgravi si innesta sui risultati già ottenuti e dimostrabili: la riqualificazione energetica ha generato ogni anno, negli ultimi dieci, ben 39 miliardi di investimenti e 270 mila posti di lavoro diretti.

Il 9° Rapporto sull’efficienza energetica premia il superbonus al 110% capace di alimentare un ciclo virtuoso di almeno 20 miliardi nel 2021

Testa ci aveva provato anche un paio d’anni fa stringendo una convenzione con AGSM per riqualificare i quartieri del boom economico di Verona: un progetto rimasto lettera morta in assenza di un incentivo come il superbonus attuale.

“Il rapporto ci dice come sta cambiando marcia l’Italia nel rapporto con l’energia e le fonti rinnovabili, ma oggi guardiamo anche ai nuovi progetti – ha detto Testa –. Con il superbonus si legano insieme vantaggi energetici ma anche economici: le filiere industriali italiane sono tra le migliori in Europa. Il Decreto Rilancio ci soddisfa anche perché come Enea siamo stati precursori delle iniziative per la sostenibilità. Il nostro compito sarà migliorare le procedure, sveltire le pratiche, eliminare le richieste inutili e vessatorie, alleggerire gli incartamenti per semplificare il percorso”. E Roberto Moneta, ad di GSE S.p.A, la società pubblica che opera per la sostenibilità attraverso fonti rinnovabili ed efficienza energetica, spera che “in futuro ci siano programmazione e continuità di interventi, anche se negli ultimi anni ci sono già state misure importanti che gli stessi organismi internazionali ci invidiavano. Oggi puntiamo a raggiungere gli obiettivi di riqualificazione e consumi che la UE ci ha assegnato”.

Per Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, “I primi passi per salvaguardare il pianeta sono consumare meno energia e diffondere la cultura e i comportamenti di tutti i cittadini. Far consumare meno gli edifici ed evitare gli sprechi serve a dare la prima urgente risposta alle esigenze ambientali ed economiche, e anche la semplificazione delle procedure va in questo senso. L’ecobonus permetterà di rendere efficienti i condomini, e attraverso un piano pluriennale potremo dare certezze a chi vuole investire, come chiede la stessa UE”.

Nelle analisi raccolte dal Rapporto 2019 l’ENEA elenca quanto è stato fatto per rendere più efficienti i consumi energetici in Italia: “Abbiamo raggiunto i tre quarti dell’obiettivo grazie a certificati bianchi ed ecobonus. Il comparto residenziale ha già superato il target indicato e l’industria con il 62% è ben oltre metà percorso – ha spiegato Alessandro Federici –. Oggi la sostenibilità non è più percepita solo come un’etichetta ma come un fattore di efficienza e investimento, con diagnosi puntuali, migliaia di possibili interventi e risparmi in crescita”.

Il progetto di rendere più agile il percorso per ottenere il superbonus del 110% ha raccolto i consensi di chi si dovrà occupare in concreto delle pratiche. L’Ance sottolinea che nel 2020 la caduta del fatturato è stata del 10-15% causa Covid, colpendo un settore delle costruzioni già in grave sofferenza. Gli incentivi potrebbero portare 6 miliardi di nuovi lavori nel 2021 e 90 mila posti di lavoro, più un effetto moltiplicatore sull’intera filiera pari a 20 miliardi. Il bonus potrebbe far ridurre i consumi per l’equivalente di 10 mila caldaie domestiche, con un forte impatto a livello ambientale e di riqualificazione urbana. E mentre l’Agenzia delle Entrate sta lavorando per eliminare alcune complessità burocratiche dalle procedure, anche un big del sistema creditizio come Intesa San Paolo lo giudica un percorso da sostenere. Una risposta alla crisi dell’edilizia, con il 70% degli immobili che hanno più di 50 anni e i due terzi delle compravendite che riguardano case a bassa efficienza. Investire in efficienza significa ridurre i consumi non “di” un quarto, ma “a” un quarto degli attuali. Senza contare che un immobile ristrutturato sotto il profilo energetico vale il 35% in più al metro quadrato.

“ENEA ha un ruolo strategico e lo avrà sempre più in futuro: non chiude le porte in faccia a chi ha idee innovative per l’ambiente e la collettività, e ciò dimostra che in Italia non è vero che non si può cambiare – ha aggiunto il sottosegretario Riccardo Fraccaro –. Col presidente Testa abbiamo parlato anche di economia circolare e del ciclo dei materiali. Qui l’approccio alla ricerca è coraggioso, e questo è necessario perché per ridurre le emissioni entro il 2050 dobbiamo progettare interventi radicali, in cui creare sì ricchezza ma con metodi nuovi”.

In conclusione Testa è tornato sul superbonus, per chiarire quale dev’essere la prospettiva degli italiani. “Lo Stato con i soldi delle tasse di tutti ti consente di ristrutturare casa senza sostenerne le spese, risparmiando poi in bolletta. Quindi ti chiede documenti e informazioni per capire se hai diritto a questi interventi: e lo trovo giusto e doveroso. Elimineremo dalle pratiche quello che non serve ma il resto, onestamente, dev’essere dimostrato. È un nuovo modo di rapportarsi tra Stato e cittadini, e vedo che di strada ne abbiamo fatta già tanta. Adesso rimane da migliorare anche l’efficienza e l’azione della Pubblica amministrazione”.