Mercoledì 14 ottobre, in via telematica, i soci di Cofidi Veneziano, intervenuti all’Assemblea Straordinaria, hanno approvato con 196 voti favorevoli e 7 astenuti l’incorporazione diArtigianFidi Italia, società cooperativa di garanzia collettiva fidi con sede a Verona.  La fusione va nella direzione tracciata negli ultimi anni da Cofidi Veneziano che si muove in un’ottica di crescita della base sociale, patrimoniale e di espansione sul territorio regionale. In previsione di questo accorpamento, in precedenza, le due società avevano già stipulato un accordo di collaborazione che garantiva l’accesso al credito agevolato e convenzionato, oltre a maggiori benefici, ai soci di Cofidi Veneziano e a quelli del Confidi veronese, per sviluppare la loro attività imprenditoriale.  

L’operazione di incorporazione comporterà ulteriori vantaggi ad entrambe le strutture. Cofidi Veneziano otterrà una crescita dimensionale acquisendo circa 600 nuovi soci, 5 milioni di garanzie e 1,5 milioni di euro di patrimonio. Questo consentirà alla società di occupare un migliore posizionamento strategico anche al fine di ampliare e diversificare le attività da svolgere. ArtigianFidi Italia, di conseguenza, garantirà ai propri associati la prosecuzione dei servizi erogati e la possibilità di accedere alle garanzie a prima richiesta, rilasciate da un intermediario vigilato da Banca d’Italia. Cofidi Veneziano aprirà un ufficio territoriale a Verona, nella precedente sede del Confidi incorporato, mantenendo il personale già impiegato nella struttura e usufruendo così delle relazioni già sviluppate negli anni dagli ex incaricati di ArtigianFidi Italia.

«Con la fusione contribuiremo a razionalizzare il sistema dei Confidi del territorio del Veneto – dichiara Francesco Palmisano, presidente di Cofidi Veneziano -, in un momento in cui il ruolo degli stessi ed il mercato in cui operano sono stati fortemente esposti agli effetti negativi della stagnazione economica italiana che ha comportato la contrazione dei volumi di credito concesso dalle Banche alle imprese, specie le micro, piccole e medie aziende, principali utilizzatrici della garanzia consortile».

E aggiunge: «L’emergenza Coronavirus ha enfatizzato maggiormente la necessità di accrescere la solidità patrimoniale degli intermediari finanziari. Il patrimonio, infatti, rappresenta l’elemento di garanzia della continuità aziendale, ma anche il “motore” per iniziative di differenziazione dell’attività operata, ad esempio tramite l’ingresso nel mercato del credito diretto. Risulta altrettanto fondamentale, inoltre, differenziare l’attività caratteristica di concessione delle garanzie, ricercando nuovi settori e territori a cui estendere la nostra offerta commerciale. Attraverso questa strategia – conclude – vogliamo tendere ad una struttura equilibrata nelle dimensioni e nei costi, in grado di affrontare il mercato e di reagire prontamente in presenza di scenari futuri che, speriamo, siano di ripresa economica per tutti i settori».