Bicci de’ Medici è un banchiere, a Firenze. Il Purgatorio, già descritto da Dante, sarà codificato dalla Chiesa, nel concilio di Firenze, fra una trentina di anni. L’usura è, ancora, un peccato mortale e non è facile prestare denaro. Bicci si arrangia come può. A quel tempo il banchiere serviva, soprattutto, ai proprietari terrieri per incassare le decime e ai commercianti per scambiare le valute. Certo, se Bicci avesse avuto un cliente importante, se avesse avuto un grande capitale da amministrare, le cose sarebbero andate meglio. E, per Bicci, il cliente ideale era lo Stato Pontificio.
Bicci avvicina il cardinale Baldassare Cossa con una proposta: caro Cossa io ti consegno questi 10.000 fiorini. Non voglio sapere cosa ne farai o quando e come me li restituirai. Tu con questi vai in conclave, ti fai nominare papa e mi affidi la gestione delle finanze della Stato Pontificio.
Cossa diventa Papa nel 1410, prende il nome di Giovanni XXIII e, come convenuto, toglie al banchiere di Pisa la tesoreria dello Stato Pontificio e la assegna a Bicci de’ Medici che farà della sua la famiglia più importante nell’Italia nel 1500.
Mi fermo e rileggo meglio: Cossa diventa papa e prende il nome di Giovanni XXIII? Ma come XXIII? E il nostro Roncalli?
Quello, per il papato, non era certo un periodo facile e, fra scismi, antipapa, fazioni, lotte di potere, ingerenza di potenze straniere, l’arroganza di Bicci non mi ha particolarmente sorpreso. Ma quel Giovanni XXIII mi ha incuriosito.
Baldassarre Cossa, figlio di una famiglia dell’Italia meridionale, potente e desiderosa di emergere, con tutta probabilità, non era adatto ad una vita sacerdotale. Ma, a 32 anni, nel 1402, nominato cardinale da Bonifacio IX, il giovane Cossa inizia la sua carriere all’interno della Chiesa. Nel 1410 muore papa Alessandro V. Cossa, forse anche con i fiorini ricevuti da Bicci, organizza, a Pisa, un conclave e si fa eleggere papa.
La sua condotta non è delle migliori: si accorda con l’imperatore Sigismondo, gira per l’Europa, cerca protezioni, processato e deposto da papa in concilio nel 1415, alla fine, viene imprigionato dallo stesso Imperatore. Nel novembre del 1417 Papa Martino V che, con l’aiuto di Bicci paga per la liberazione del Cossa, gli restituisce la berretta cardinalizia e lo riporta ad una vita normale.
Ma questo cardinale Cossa è stato effettivamente papa? Probabilmente no, probabilmente si è trattato di un errore, di un abuso, probabilmente un Papa Giovanni XXIII non c’è mai stato.
Eppure in 1400 anni ben 23 Papi hanno scelto di chiamarsi Giovanni! Uno ogni 60 anni. E poi? Per 500 anni, più nessuno! Dubbio? Imbarazzo? Era papa? Non era papa? Ventitré o ventiquattro? Fino al 1958. Fino al papa Roncalli che serenamente, senza apparenti incertezze, con il suo Giovanni XXIII, ha annullato il peso di quel papa Cossa che ha segnato, con il suo comportamento, la vita del 1400. Grande Papa, il Roncalli, grandissimo Uomo