Soltanto a fine novembre si conoscerà l’esatto quantitativo dei vaccini antinfluenzali da destinare alle farmacie per la fascia attiva della popolazione, dopo aver garantito le categorie a rischio. È quanto emerso dall’incontro svoltosi oggi tra l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin; il presidente di Federfarma Veneto, Andrea Bellon; il direttore del Servizio Prevenzione regionale, Francesca Russo e il direttore del Servizio Farmaceutico, Giovanna Scroccaro. L’incontro era stato chiesto da Federfarma Veneto per poter dare una risposta certa e definitiva ai cittadini. Gli esperti prevedono che l’influenza stagionale, di solito al picco tra la seconda metà di dicembre e la fine di febbraio, possa quest’anno slittare in avanti grazie alle precauzioni anti-contagio per il Covid-19 attuate dalla popolazione. Calcolando due settimane per la piena risposta immunitaria dal momento della vaccinazione, la tempistica seppure in tempi stretti, sarebbe soddisfacente.
Nell’incontro, la Regione ha confermato la volontà e l’impegno di destinare una ulteriore quantità di vaccini alle farmacie, oltre alle 30mila dosi già programmate, ma ha evidenziato la necessità di verificare i dati dell’andamento della campagna vaccinale che è iniziata dal 12 ottobre scorso, rilevando che la vaccinazione delle categorie protette ha e deve avere la priorità assoluta rispetto ad ogni altra categoria, così come sancito dal Ministero e in sede di Conferenza Stato-Regioni, e non è quindi assolutamente derogabile.
È stata pertanto condivisa l’opportunità di attendere qualche settimana per disporre di questi dati e poter definire con esattezza i termini di una dispensazione dei vaccini antinfluenzali attraverso le farmacie che potrà avvenire ad inizio dicembre.
Sottolinea Andrea Bellon, presidente di FederFarma Veneto: «Le farmacie sono da sempre al servizio dei cittadini nella dispensazione del farmaco a garanzia della salute e l’attuale indisponibilità dei vaccini nel nostro canale rappresenta un grave disagio per i Veneti. La decisione odierna va anche nella direzione – condivisa dalla Regione- di evitare alle farmacie di trovarsi nella difficile condizione di dover decidere, senza indicazioni precise, sulle priorità da considerare, a quali cittadini dispensare le dosi contingentate di vaccino, situazione certamente foriera di incomprensioni e malcontento.
Dalla Regione conosceremo nelle prossime settimane i numeri corretti dei vaccini dispensati alle categorie a rischio e di conseguenza avremo la certezza delle dosi aggiuntive destinate alle farmacie territoriali sperando così di arrivare almeno alla soglia delle 68.000 totali: la quantità distribuita nel 2019. L’importante è ora lavorare tutti per una dispensazione equa e corretta alla popolazione senza creare tensioni sociali».