Reggiana, Brescia e Monza: tre vittorie una dopo l’altra, dieci punti, tre vittorie, un pareggio una sconfitta (quella con la Salernitana dove sono stati negati almeno due rigori) portano il Chievo ai primi posti in classifica, ma soprattutto segnano la fine di una lunga crisi iniziata ancora nello scorso campionato. Nonostante un mercato condotto in sordina, con parsimonia, con l’occhio più al bilancio che al calcio, l’allenatore Aglietti sembra aver trovato la quadra. E anche la squadra.
Molti giovani guidati da tre veterani – Djorgevic, Giaccherini e Obi -, dopo un breve rodaggio, tanto per conoscersi e per ritrovarsi in campo, visto che i giocatori sono tutti nuovi al 70%, la squadra della Diga ha cominciato a girare, a macinare tanto gioco ed a segnare anche qualche gol, quanto basta per vincere. Finora tutte vittorie di misura, ma vittorie. Quella odierna col Monza, la squadra che Berlusconi assieme a Galliani vuole lanciare ai massimi livelli con una lunga marcia iniziata dalla serie C, è particolarmente significativa in quanto ottenuta con una rimonta cui il Chievo è stato costretto da un dubbio rigore concesso ai padroni di casi.
Per tutto il primo tempo il Monza è stato in vantaggio, ma l’espulsione di Barillà per somma di ammonizioni avvenuta intorno alla mezz’ora ha cambiato la storia della partita. Nel secondo tempo i gialloblù passano in vantaggio con Djorgevic che dopo poco minuti si ripete, portando la squadra in vantaggio e rompendo il digiuno di reti con una doppietta. Per tutto il secondo tempo il Chievo ha dominato cercando di chiudere la gara con il terzo gol, ma a dici minuti dalla fine l’inopinata espulsione di Viviani, appena entrato, ha ridato fiato al Monza. Ma inutilmente. La squadra di Campedelli torna a Verona vittoriosa e col orale alle stelle. Buon segno