Chissà se il Covid-19 sa che nei ristoranti può infettare solo dopo le ore 18? Forse Conte è in possesso di qualche dato fornito dal suo comitato tecnico-scientifico che ha scoperto questa caratteristica del virus. Ecco perché il DPCM che entra in vigore da domani fino al 24 novembre, presentato oggi domenica alle 13,30 in diretta TV, contiene fra le altre questa norma che è solo apparentemente stravagante, ma che è da immaginare sia supportata da qualche scoperta scientifica che a noi comuni mortali non è dato ancora di conoscere.
I ristoratori – ma lo stesso trattamento è riservato anche a bar, pizzerie, pasticcerie e gelaterie – che dal 26 ottobre saranno costretti a chiudere alle sei di sera attendono impazienti una qualche giustificazione scientifica, una motivazione logica, una qualche ragione plausibile che li convinca che la decisione del governo che di fatto li rovina abbia una qualche utilità per la comunità nazionale. Qualora ciò non avvenisse Conte si sarebbe inimicato con una sola mossa non solo un’intera categoria, ma tutta una fascia dell’opinione pubblica che per le ragioni più svariate utilizza il servizio dei ristoranti alla sera.
Nessun dubbio sul fatto che il governo non poteva starsene con le mani in mano di fronte al continuo aumento dei contagi che oggi sono arrivati ormai ai livelli del marzo scorso, ma sono i provvedimenti come questo che lasciano perplessi. Si va a penalizzare la ristorazione, che già offre delle garanzie per i clienti con l’adozione di tutte le precauzioni previste dalla legge e poi si lascia che nelle ore di punta, specie in quelle dell’entrata e dell’uscita dalle scuole, i mezzi di trasporto pubblico viaggino stipati di passeggeri alla faccia del distanziamento. Per sei mesi il governo non ha fatto nulla su questo che è il vero punto critico per la diffusione dei contagi. Invece colpisce la ristorazione. Un’ingiustizia evidente. Col risultato anche di gettare nella crisi anche la filiera agroalimentare nazionale: una delle poche che ancora reggeva…Un’altra dimostrazione dell’inadeguatezza di questa maggioranza a gestire la pandemia.