Michele Bertucco mette nel mirino l’assenza di risultati del Centrodestra scaligero dopo le ultime regionali, un vuoto che sta alimentando feroci polemiche nel Centrodestra e i lazzi del Centrosinistra. Rimarca Bertucco: «Stando agli annunci trionfalistici del dopo voto, nella nuova giunta regionale i veronesi dovevano essere ben tre: due della Lega e uno di Fratelli D’Italia, invece alla fine della fiera scopriamo che c’è spazio soltanto per uno: Elisa De Berti, riconfermata e premiata con la vicepresidenza. Anche la sfumata candidatura di Polato a capogruppo di Fratelli d’Italia, che avrebbe dovuto compensare il mancato assessorato, parla di una Verona messa da parte. O meglio: ci dice che il centrodestra veronese, soprattutto quello del capoluogo, conta poco o nulla a livello regionale e soprattutto agli occhi di Zaia.
Questo è un danno per Verona nella misura in cui le competenze della Regione su molte materie, dall’Urbanistica ai Trasporti dal Sociale alla Cultura sono rilevantissime e avere consiglieri ben posizionati in molti casi può fare la differenza. La città paga il prezzo di un centrodestra litigioso e inconcludente, perennemente nel pantano di guerra fratricida che tiene bloccate anche le istituzioni che amministra. Basti pensare che lo scontro tra Sboarina e Zavarise ora si gioca tutto sull’ampiezza delle “finestre” della Ztl. Non c’è accordo sullo stop ai cantieri del filobus, sullo sviluppo della mobilità sostenibile, sulle scelte di politica industriale per le aziende. L’unica cosa che sono capaci di fare è litigare per le poltrone. Un po’ poco per amministrare con onore una città come Verona».