Di fronte alla seconda ondata coloro che negano l’esistenza del Covid si fanno sentire di meno. Magari avessero ragione! Non ci sarebbero i morti che ci sono, non dovremmo andare in giro con la mascherina, i ristoranti i bar avrebbero potuto lavorare a tempo pieno e chi voleva andare a teatro allo stadio avrebbe potuto farlo. Invece gli ospedali hanno cominciato di nuovo a riempirsi, la gente ad ammalarsi, la pandemia a diffondersi.
E di fronte all’evidenza anche chi non voleva vedere è costretto a prendere atto della realtà. Il Covid 19 esiste, gira ed è un pericolo per tutti. E la pandemia è un elemento di destabilizzazione imprevisto dell’economia e del nostro modo di vita. Su questo non ci piove. Perciò bisogna prendere i provvedimenti necessari a tutelare la salute, nostra e delle persone più deboli. Che poi ci siano quelli che l’hanno preso e non se ne sono neanche accorti è un altro paio di maniche. Beati loro! Ma dei provvedimenti restrittivi, sicuramente fastidiosi vanno presi. E in fretta, se no poi di ‘sto virus non ce ne liberiamo più.
Poi possiamo discutere su tutto: se è stato trasmesso dal pipistrello o è uscito dal famoso laboratorio di Wuhan; se è un fatto casuale o voluto; se è la conseguenza della globalizzazione o uno strumento per instaurare un governo mondiale; se è una brutta parentesi della nostra storia o l’inizio di una dittatura sanitaria. Ma, per favore, non andiamo più a dire che non esiste, che è un’invenzione, che è un’influenza o poco più. In un momento in cui è necessaria la collaborazione di tutti, anche solo instillare il dubbio che le raccomandazioni delle autorità sanitarie siano delle cazzate significa fare il gioco del virus. E chi è convinto che sia uno strumento diabolico per rinforzare il potere di qualcuno, non abbia dubbi: è un motivo in più per combatterlo.