Sono 1.274 persone (praticamente tre ospedali interi) i veneti ricoverati oggi, con una crescita di 81 pazienti rispetto alla giornata di ieri; i pazienti delle terapie intensive sono salite a 170 unità, più 15 nelle ultime 24 ore. I tamponi effettuati sono oramai quasi 2,4 milioni, più 16.485 ieri. I veneti oggi positivi sono 40.719; in isolamento ci sono 17.622 persone.

Dagli ospedali sono stati dimesse 4982 persone, più 52 rispetto alle ultime 24 ore. I deceduti sono saliti purtroppo a 2516. Il picco della seconda ondata nel Veneto, secondo l’algoritmo della Regione, si avrà a metà novembre con circa 250/300 pazienti in terapia intensiva, assai vicino al picco del 29 marzo scorso che era di 356 ricoverati. «Il virus c’è non va sottovalutato; non va sottovalutata l’età media dei deceduti: il risultato del lassismo delle singole persone lo ritroviamo negli ospedali. La stragrande focolai nascono da eventi domestici, cene fra amici, cene aziendali (abbiamo diverso personale medico che si è infettato così): tenete la mascherina sempre! anche i parenti stretti se non conviventi sono come estranei. Va evitato lo scambio del virus. E dopo il giallo c’è il rosso, e vuol dire altre restrizioni perché le cose non funzionano. Una preghiera ai Veneti: la stragrande maggioranza porta la mascherina, questo è un richiamo ai pochi che non ci credono ancora. Finiamola col negare l’evidenza: siamo in crisi ospedaliera; ne verremo fuori e vorrei a testa alta col minor numero di decessi e di danni permanenti. Diamo un man o alla nostra libertà, ai nostri medici ed infermieri ed alla salute di tutti: ogni letto Covid è un letto tolto agli altri ammalati, stanno saltando interventi chirurgici già programmati. Evitate di intasare i pronto soccorso» questo il messaggio del governatore.