(articolo in aggiornamento) Ecco i dati aggiornati sulla pandemia nel Veneto: i tamponi svolti ad oggi sono 2,247 milioni dall’inizio dell’emergenza, 20mila tamponi in più su ieri. I positivi attuali sono 47.657 (poco meno di 76mila dall’inizio della pandemia) con un incremento di 3815 positivi nell’arco delle ultime 24 ore. I positivi in isolamento sono 17.940.
I veneti ricoverati in area non critica sono oggi 1.410 (più 109 su ieri); i pazienti in terapia intensiva sono saliti a 186 (più 12 su ieri). Oltre l’80% dei posti in terapia intensiva sono quindi ancora disponibili. I dimessi sono saliti a 5.105 persone; i deceduti sono 2568, più 25 su ieri. Il problema si concentra sui pronti soccorso: oggi la media degli accessi si attesta a circa 2mila500 accessi al giorno, il doppio di quanto registrato nella prima fase del Covi (erano circa mille200) a fronte però di accessi nell’era pre-covid ben superiori: mediamente in Veneto si registravano nel 2019 circa 4500 accessi al giorno, due milioni l’anno.
Si attendono nei prossimi giorni circa mille ricoveri in più negli ospedali, ma Zaia ha garantito che il sistema veneto è in grado di reggere al picco di questa seconda ondata atteso per metà novembre. «Come sempre attenzione ai comportamenti dei cittadini sull’utilizzo della mascherina, primo presidio efficace di sicurezza. Dal suo corretto uso deriva un rischio di contagio pari a zero, e quindi potremmo avere una vita senza restrizioni se tutti avessero portato da subito la mascherina: rincorriamo il Covid per negazionismo e scarso senso civico» ha sottolineato Zaia .
Prosegue Zaia: «I tanti positivi rispetto a marzo sono giustificati dall’alto numero dei tamponi; abbiamo rispetto a marzo la metà della terapia intensiva attivate; abbiamo quasi un migliaio di persone in meno in ospedale; abbiamo tempi di ospedalizzazione molto più bassi: da 4/5 settimane oggi 7/10 giorni si chiude la partita ospedaliera; abbiamo abbassata l’età del contagiato, oggi sono i giovani sino ai 55 anni le categorie più coinvolte; la stragrande maggioranza dei pazienti delle terapie intensive è over 70 rispetto a marzo scorso; infine, ad oggi, il grado di infezione dei nostri sanitari è simile a quello di marzo, 1510 persone ad oggi su 54mila dipendenti, molte di queste infezioni sono extraospedaliere; oggi – dice Zaia . si chiede di portare sempre la mascherina, igienizzare in maniera ossessiva le mani».
Zaia ha sentito il ministro Speranza per capire se verranno autorizzati i veterinari oppure no per svolgere i tamponi alle persone in affiancamento ai medici di base ed ai pediatri, così da avere una massa di manovra di oltre 6mila professionisti in più rispetto all’organico attuale della sanità: un tema che aveva sollevato qualche polemica fra i medici coinvolti.