(di Marco Danieli) Forza Italia ha battuto un colpo. L’ha fatto col suo coordinatore provinciale Claudio Melotti che attraverso un comunicato stampa ha reso noto che il partito non appoggia più l’amministrazione Sboarina. “Forza Italia in Comune a Verona non fa più parte formalmente delle forze politiche a sostegno del sindaco Federico Sboarina – esordisce il comunicato- e si svincola da ogni rapporto politico e di maggioranza, sebbene il simbolo rimanga depositato per regolamento comunale”. E spara un bel siluro al consigliere comunale azzurro Stefano Bianchini.

“Dopo ripetuti cambi di casacca, chi siede sui banchi del consiglio comunale di Verona sotto il simbolo di Forza Italia non rappresenta il partito per il quale è stato eletto, non si è mai confrontato con il partito e sia alle elezioni provinciali sia alle ultime elezioni regionali ha sostenuto candidati presenti in altre forze politiche”.  Una sostanziale delegittimazione di chi oggi, almeno formalmente, detiene il simbolo del partito che invece annuncia di riconoscere come propri rappresentanti solo i consiglieri comunali Anna Leso e Alberto Bozza.

E’ questa la prima conseguenza politica della “cura Tosi”, che ha funzionato come una trasfusione in un malato grave. Era scontato che l’entrata di Bozza nella lista regionale di Forza Italia e la sua elezione in Consiglio Regionale cambiasse pelle agli azzurri che comunque sia sotto la gestione Bendinelli, poi passato con Renzi, sia dopo con quella di Melotti erano sempre rimasti distanti dalla coalizione che amministra sia il capoluogo che la provincia. Chissà che cosa ne pensa il senatore Massimo Ferro che sia per il fatto di essere parlamentare sia per storia politica è il più autorevole rappresentante di Forza Italia a Verona?