Forza Italia si divide in due fazioni in Consiglio comunale e l’ala “legittimista” – quella che si rifà agli accordi elettorali del 2017 – conferma la sua fedeltà alla maggioranza e conferma che resta con Federico Sboarina. Parola di Stefano Bianchini – consigliere comunale azzurro in odore di venir promosso assessore nel prossimo rimpasto – che fa parte della pattuglia che portò tre anni fa a Palazzo Barbieri Polato, Macario, Velardi e Bianchini. «Io faccio parte della stessa squadra di allora: vengo dallo sport e non sono uso a cambiare casacca durante il campionato. Quindi, io resto azzurro e con Sboarina. Gli altri facciano pure quello che credono, ma che debbono fare? erano in minoranza nel 2017 ed oggi confermano di restare in minoranza. Quindi…».
Che poi, dice Bianchini, di quale Forza Italia stiamo parlando? quella che li ha candidati nel 2017 e poi non si è più fatta sentire? quella che voleva la presidenza Solori e poi è sparita? quella che alle elezioni provinciali voleva votare il candidato Pd? quella che poi è andata in Italia Viva? quella che ha nominato coordinatore Matteo Gasparato e poi ci ha ripensato? quella che al sindaco negli incontri ufficiali (cui Bianchini afferma essere stato presente) non ha mai chiesto di Agsm ma soltanto di poltrone e incarichi? Insomma, gli anni passano ma gli Azzurri restano sempre uguali a sé stessi: un cartello elettorale e poco altro. Insomma, si chiede Bianchini, chi rappresenta Claudio Melotti? per chi parla?
Lui e il simbolo di Forza Italia restano in maggioranza. Anna Leso e Stefano Bozza restano all’opposizione. Il mistero di Forza Italia – cosa è oggi? cosa fa? a che serve? – resta, appunto, un mistero.