(di Gianni De Paoli) Il 23 novembre al Tribunale di Reggio Emilia ci sarà la seconda udienza del processo “Angeli & Demonì” sui presunti affidi illeciti dei bambini del Comune emiliano di Bibbiano. Un caso giudiziario che ha creato un enorme scalpore in Italia, mettendo sotto i riflettori le modalità di affidamento di tanti bambini, portati via dalle loro famiglie: quanto è emerso a Bibbiano è risultato particolarmente odioso dividendo la pubblica opinione. Ma, a quanto pare, è solo la punta di un iceberg.
“Di casi simili o che comunque rimandano ad allontanamenti ingiustificati ce ne sono altri in varie parti d’Italia. Magari non così eclatanti, ma ci sono” dice a L’Adige l’avvocato veronese Cristina Franceschini, esperta di diritto di famiglia e specializzata nelle problematiche relative alla tutela dei minori allontanati dalle famiglie. “ Bibbiano è il caso più clamoroso, ma non è purtroppo un caso isolato” tiene a precisare l’avvocato cui si rivolgono ormai da tutto il nord Italia genitori ai quali vengono portati via i figli.
Com’è possibile?
“E’ il sistema che si presta ad abusi con affidamenti spesso ingiustificati. Va riformato al più presto sotto vari aspetti”.
Avvocato, ha a che fare tutti i giorni con queste gravissime ingiustizie che colpiscono le famiglie nel più profondo degli affetti : perché avvengono?
“ Come sempre, pur sussistendo casi dettati da vera necessità, in altri si potrebbe dire che è l’interesse a muovere l’uomo anche alle azioni più basse. Pensi – continua sicura- che le comunità educative e terapeutiche, dove vengono ricoverati bambini una volta portati via alle rispettive famiglie, hanno rette che arrivano anche a 400 euro al giorno, una cifra enorme, che non ha giustificazione! Girano un sacco di soldi! E quando ci sono i soldi…”
Non capisco…
“Non capisce, ma le dirò di più: a decidere sull’affidamento dei bambini sono i giudici dei tribunali dei minori e nelle loro aule decidono, con i magistrati, anche i giudici onorari ( psicologi, educatori ecc.). E lei non sa che spesso sono anche i presidenti delle comunità o ci lavorano a vario titolo, proprio lì dove i bambini vengono ospitati, dove girano parecchi soldi.”
Ma come è possibile? Non c’è un conflitto di interessi?
“Certo che c’è. Eppure è così. Perciò il sistema va assolutamente riformato a cominciare dai controlli. C’è da dire – continua l’avvocato Franceschini- che nel 2015 il CSM ha vietato questa incredibile pratica, ma senza grandi risultati stando anche a recenti inchieste di commissioni regionali”.
Sembra incredibile…
“Sì, incredibile ma vero. Se poi si considera che quelle comunità, che quando sono più piccole si chiamano “case famiglia”, non hanno bisogno di rendicontazione specifica, di esibire le ricevute delle spese, beh allora capisce bene che cosa si potrebbe nascondere dietro lo scandalo di Bibbiano e di tutti gli altri casi di affido illecito.”
Troppo grave lo scandalo. Quante altre Bibbiano ci sono? La cosa non può finire qui.