(b.g.) Sarà anche legale, per carità, ma davanti ad un argomento così controverso e davanti ai pericoli che la liberalizzazione della marijuana comporta, il buon senso vorrebbe moderazione. Invece, a quanto pare, JustMary.fun vuole sfruttare commercialmente, subito, la pubblicità ricevuta con la discussa e discutibile sponsorizzazione della squadra di calcio di Verona. E cosa fa? si lancia nella vendita di piantine di marijuana da coltivare in casa: un bel regalo di Natale, di cui è garantita l’assenza di pesticidi, additivi chimici nei semi, la natura no-ogm della pianta, la coltivazione biologica…eccheccazzo, mica vorrete della maria non biologica, sappiamo tutti quanto il glifosato faccia male alla salute.
Matteo Moretti, imprenditore con una certa qual visione lo ammetto, oggi ha diramato un bel comunicato stampa: leggete anche voi: «Cosa fare in queste giornate autunnali così diverse dal solito? Semplice, avete mai pensato di adottare oppure regalare una piantina di canapa legale? E’ alla portata di tutti e consente di entrare in possesso di un prodotto di altissima qualità coltivato da piccoli agricoltori biologici selezionati in Italia. In un momento così difficile per la nostra economia, Justmary.fun, il “JustEat” della cannabis light, continua a creare nuove opportunità di crescita per chi opera nel settore agricolo e per tutta la filiera. Opportunità che si traducono anche in nuovi posti di lavoro. Insieme a Biofarm, la prima comunità agricola digitale nata con lo scopo di mettere in contatto i piccoli agricoltori locali con il consumatore finale, si è sviluppato e ha preso vita il progetto justmary.farm.
Per adottare una pianta di marijuana basta collegarsi al sito justmary.farm dove si potrà scegliere se adottare o regalare una piantina; nel proprio “terreno digitale” sì controllerà la crescita e, appena raccolte, le infiorescenze CBD saranno essiccate e pulite a mano, per poi esser spedite. Tra le varietà selezionabili troviamo la Tangerine Dream, l’Amnesia Dream e la Strawberry. Sono tutte piantine di Cannabis Sativa al 100% legale, coltivate secondo la legge 242/2016. I valori massimi di THC presentati da queste genetiche sono infatti inferiori allo 0,5%
Le aziende agricole coinvolte nel progetto si sono impegnate a valorizzare un prodotto che provenga da una filiera chiusa che garantisca la tracciabilità dal seme al consumatore con la volontà di colmare la carenza di offerta di alta qualità presente nel nostro paese. Alta qualità significa soprattutto assenza di pesticidi e additivi chimici e la presenza di caratteristiche uniche che differenzino queste piantine da quelle normalmente diffuse nel mercato. In pratica si è scelto di coltivare il meglio dal punto di vista morfologico, produttivo e qualitativo. Justmary.farm ha scelto di selezionare singolarmente e con grande cura tutti i canapai presenti nella piattaforma».
Dite la verità, non avete anche voi voglia di piantare in casa una bella coltivazione di maria biologica? crea lavoro, abbatte la CO2, vi renderà ricchi (non so quanto) e felici (molto, dipende da quanta ne assumerete). Ecco è questa banalizzazione che mi disturba: che remore avrà mai un ragazzino a farsi uno spinello, adesso? nessuna. E dopo? che altro provare? Ma su una cosa devo dire grazie a Matteo Moretti: ha stracciato le vesti dell’ipocrisia: la maria è un business, non è la rivoluzione culturale, non è la conquista della libertà, l’indipendenza e l’autodeterminazione. E’ un semplice, squallido, fottuto business. Vi fottiamo il cervello per fare soldi, solo per i soldi. Tutto qui, che sarà mai. Dovrebbe cambiare il brand: da justmary.fun a justmary.money. Così almeno sarebbe più esplicito…