(di Michele Bonito) Ci stiamo avviando – secondo alcuni “esperti” – alle settimane di picco della seconda ondata col rischio di un nuovo blocco delle attività produttive. La conseguenza inevitabile sarà quella di vedere uno Stato, proteso  verso un maggiore indebitamento, elemosinare fondi e risorse. Operai in cassa integrazione. Gente impaurita. Famiglie senza risorse, povertà generalizzata in tutti i settori della vita sociale. Episodi raccapriccianti. Per strada, ogni persona, un potenziale untore. Gran rumore, notizie contrastanti, bollettini confusi, sconnessi, ripetitivi e brodosi. Se facessimo un’attenta riflessione concluderemmo che l’economia non andrebbe mai  bloccata ma, addirittura, potenziata con nuove assunzioni e super tutelata con accertamenti preventivi sanitari, meticolosi e periodici a tutti i dipendenti, unici traghettatori dello Stato verso il salvataggio economico e la preservazione di stipendi, conservazione del posto di lavoro perché una semplice cassa integrazione oltre a dissanguare l’economia dello stato, non può arginare mai una colossale frana economica.

Mi auguro che quanto detto sopra non succeda nell’ipotesi di un incremento del contagio, perché un disastro economico si ripercuoterebbe su molte generazioni future e sarebbe più letale della stessa pandemia. Occorrerà una democrazia coesa, forte e condivisa, con un governo capace di dare una scossa poderosa al nostro sistema, ingolfato da un’ottusa burocrazia. Ed allora, visto che il risparmio degli italiani (le vere formiche, in mezzo a tante cicale), secondo alcune stime, ammonterebbe  a ventimila miliardi pari a dieci volte il PIL italiano di un anno, occorrerebbe incentivare gli italiani a movimentare  i propri risparmi per mettere in moto  l’economia (nel grafico l’andamento della Borsa di Milano negli ultimi tre anni). Così facendo non avrebbe senso elemosinare fondi UE. L’Italia non ha bisogno di carità, sa alzarsi da sola. Occorre non allarmare ma rasserenare i cittadini per evitare corse folli alle banche per ritirare risorse, mediante notizie brevi, chiare e univoche, bandendo dai media il vociare confuso di mille profeti di sventura e dare immediatamente seguito ai seguenti imperativi categorici, altrimenti il sistema affonda.

1) Incentivare gli acquisti: auto, elettrodomestici, mobili, attrezzi e mezzi di lavoro etc.

2) Riavviare i lavori pubblici e privati sospesi per mille motivi, condonando anche gli abusi edilizi, e ciò per aiutare l’edilizia.

3) Ampliare e potenziare il sistema voucher per aiutare soprattutto l’agricoltura, il turismo etc.

4) Favorire il rientro di capitali con agevolazioni incentivanti.

5) Sospendere le missioni militari all’estero (circa 6000 unità ed un costo di 1.100 milioni di euro all’anno), utilizzando i militari per l’emergenza Covid, presidiando fabbriche e posti di lavoro, isolando focolai d’infezione e intervenendo laddove esistono assembramenti segnalati dalla cittadinanza attraverso un numero verde.

6) Introdurre la pace fiscale, incentivando la chiusura delle pendenze tributarie.

7) Estendere la tassazione IMU e TASI anche ai beni ecclesiastici.

8) Riformare la magistratura soprattutto in termini di riservatezza del magistrato, rendendone incompatibile la funzione con qualunque forma di contatto politico e con il mondo dell’informazione: la giustizia è giusta se è rapida, riservata e silenziosa.

9) Concordare con le parti sociali una tregua alle rivendicazioni sindacali per il tempo strettamente necessario e, comunque, per non più di tre anni e ciò per superare la grande crisi che stiamo vivendo.