Ci sono due punti della farsa “sanità calabrese” (che è diventata ufficialmente un ossimoro) che sottolineo. Il primo è banale: non esiste che uno Stato non riesca ad avere il controllo della gestione della sanità di una intera regione. Se la Regione non è capace, meglio se non vuole, mettere nero su bianco conti e quant’altro si manda la Guardia di Finanza e si gestisce da Roma tutto. Perché i cittadini calabresi hanno il diritto di essere liberati dal malaffare anche quando se lo sono eletto. E non si aspettano dieci anni: al primo bilancio che salta, alla prima morte in corsia, al primo bando di gara vinto al massimo rialzo si mandano i militari. Si fa pulizia, si licenzia chi si deve licenziare partendo dai dirigenti che non sono in grado di fare il proprio lavoro, e poi i calabresi tornano a votare.
Il secondo è che questo Governo usa le persone come se fossero tutte personaggi del Grande Fratello: quando il gioco si fa duro, non giocano i duri, ma quelli che vengono meglio sulla stampa gossip. Quindi, il popolo vuole giustizia: ecco il giustiziere, anzi il giustizialista. Il popolo vuole un medico: ecco un Gino Strada che mette d’accordo benpensanti, lava le coscienze con quel po’ di “solidarietà” che non guasta mai, fa felici le anime belle del PD e quelle sulla piattaforma Rousseau o dove diavolo adesso fanno finta di votare i pentastellati…e via col mainstream: arriva Strada, arriva Grillo, arriva DiBa (che è tornato dai suoi viaggi e non sa che accidenti fare da mattina a sera), arriva il Conte… non è una soluzione, è l’ennesima puntata della soap opera, del real show che deve addormentare le coscienze.
Con questo giochetto stanno foraggiando incompetenti e furbetti. Non c’è bisogno della melassa, di una concordia nazionale che è l’antipasto della grande abbuffata del recovery fund. Sbaglia Mattarella a chiederla, sbaglia – molto di più – Berlusconi a pensare di accettarla. Gino Strada, che è uno furbo, non farà il commissario foglia-di-fico di questo governo di fortunelli, ma staccherà fattura: Emergency lavorerà “per” e non “con” la sanità calabrese (è un ossimoro, lo rammento). Fa bene.