In Veneto abbiamo 63.000 positivi, di cui nelle ultime 24 ore 13.000 in più. A Verona i positivi sono 11.700. Solo le province di Vicenza e di Padova hanno più positivi. Nella prima ondata Verona era sempre quella che ne aveva di più. I morti in totale nella regione hanno superato la soglia dei 3.000. Ieri sono stati 52, mentre in totale i guariti sono 40.000. I ricoverati in ospedale sono 2192 con un aumento nelle,ultime 24 ore di 101 malati. I ricoverati in terapia intensiva sono 291 con un aumento rispetto al giorno prima di 11 pazienti.

“La situazione negli ospedali – ha detto Zaia tranquillo nella conferenza stampa quotidiana- è sotto controllo” riferendosi ai ricoveri sia per acuti sia per quelli in terapia intensiva. In sostanza la situazione in Veneto non è quella che vediamo in altre regioni ed ha margini di sicurezza in caso di peggioramento della situazione, sia per strutture sia per posti letto. “Tutto può succedere – dice il governatore- anche che cada un meteorite!”  Ma allo stato attuale, cioè se non intervengono eventi eccezionali, Zaia si è dimostrato impegnato ma sereno.

Per quel che riguarda la situazione nella nostra provincia il Direttore Generale della Ulss 9 “Scaligera” dott. Girardi manifesta preoccupazione. “Siamo ancora in mezzo alla tempesta – ha annunciato – e adesso mancano posti in terapia intensiva, tanto che siamo stati costretti ad attivarli in altri ospedali, sia pubblici sia privati convenzionati.”

Ma siamo pur sempre in una situazione impegnativa ma non tragica come in Campania o in Calabria. Adesso Zaia si sta concentrando sui parametri. “Venti su ventuno sono già a posto -ha detto- e stiamo lavorando in particolare sull’ultimo”.  Lo scopo è di far rimanere il Veneto in zona gialla, una condizione che avrà ripercussioni positive sull’economia oltre che sulla vita di ogni giorno di ciascuno noi.