Dalla progettazione di giardini e strade, alle tecniche di potatura, fino ai divieti sugli abbattimenti e alle sanzioni per la difesa ambientale. Da oggi il verde cittadino, sia pubblico che privato, è tutelato da nuove regole. Scritte nero su bianco e pronte ad entrare in vigore, anche per incentivare un vero e proprio cambio culturale. Il Regolamento comunale è realtà. Frutto del lavoro di un anno, portato avanti dall’Amministrazione comunale insieme a Amia, Ordini professionali di Architetti, Agronomi, Arboricoltori, Florovivaisti, WWF, Legambiente, Italia Nostra, Lipu, Verona Polis, Fai e Gruppo Fronda Verde. Il documento, ora al vaglio delle Circoscrizioni, sarà poi esaminato dal Consiglio comunale per l’approvazione definitiva.

Il Regolamento norma la gestione del verde, fornendo precise indicazioni tecniche e procedurali, a seconda delle aree in cui piante e arbusti sono collocati. E quindi massima attenzione al paesaggio, ai materiali ecologici e di provenienza locale, a biodiversità, recupero delle acque meteoriche, alla piantumazione di alberi ad alto fusto. Stabilisce, inoltre, i criteri di potatura. Quest’ultima non deve avvenire nei periodi di nidificazione, deve evitare lacerazioni della corteccia e mantenere la forma dell’albero. Vanno piuttosto contenuti i rami in eccesso e quelli secchi, deve essere usata la tecnica del taglio di ritorno che permette di ottenere la riduzione della chioma rispettando la fisiologia dell’albero. Vietata la capitozzatura di rami superiori agli 8 centimetri di diametro, così come il taglio internodale o a coda di leone con un ritorno non proporzionato. Specifiche che guideranno la mano dei professionisti del settore chiamati ad intervenire sul patrimonio arboreo cittadino.

Ammessi gli abbattimenti solo se la pianta è morta, ha patologie non curabili o trasmissibili agli altri alberi, se mette a rischio l’incolumità pubblica o gli edifici, in caso di realizzazione di nuove aree edilizie se non è possibile il trapianto. Regole che valgono anche per gli alberi presenti su suolo privato. Per la prima volta, inoltre, sono state introdotte delle sanzioni, che vanno fino a 500 euro. Oltre i 5 mila euro se si abbattono o danneggiano alberi monumentali. Il Regolamento prevede anche il coinvolgimento diretto della cittadinanza nella gestione del verde mediante ricorso alla sponsorizzazione e alla stipula di patti di sussidiarietà; così come la costituzione di una “Consulta per il verde” in grado di proporre, esaminare e discutere i progetti green.

A presentare il nuovo documento che tutelerà il patrimonio verde di Verona, questa mattina, al parco Forti di via Anti a San Michele Extra, il sindaco Federico Sboarina e l’assessore ai Giardini Marco Padovani. Erano presenti anche il presidente di Amia Bruno Tacchella e i rappresentanti delle associazioni e ordini professionali coinvolti.

“L’introduzione di nuove regole fa sì che ci siano norme precise da rispettare per difendere il patrimonio cittadino – ha detto Sboarina -. Ecco perché dopo il Regolamento per la tutela degli animali, presentiamo oggi quello sul verde. Un documento atteso da decenni che punta ad incrementare la presenza di alberi e piante in città, ma anche a dare delle regole specifiche su come preservare il patrimonio esistente. Questo porterà anche ad un cambio culturale, fino ad oggi, infatti, le piantumazioni pubbliche non avvenivano secondo criteri omogenei, così come su suolo privato non vigevano delle norme precise”.

“Un grande risultato per tutta la città, frutto di un anno di lavoro da parte del tavolo tecnico che, nonostante l’emergenza in atto, ha portato a temine questo Regolamento, complesso e dettagliato – ha spiegato Padovani -. Un risultato condiviso e redatto a più mani per il bene della nostra città e del patrimonio arboreo. Si tratta solo di un primo step, il secondo sarà il censimento del verde urbano. Grazie a questo lavoro, anche attraverso l’introduzione di sanzioni, non ci sarà più solo un approccio estetico nelle fasi di progettazione, piantumazione e potatura, ma anche un vero e proprio metodo culturale”.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo documento – ha concluso Tacchella –, e di aver partecipato al tavolo tecnico. La cura del verde è una delle nostre principali missioni, oggi ancor più che mai. È un settore importante non solo per l’azienda ma anche per la cittadinanza, particolarmente attenta e sensibile al rispetto ambientale e al suo patrimonio verde”.