(di Stefano Tenedini) Un libro per Natale? Così a occhio non sembra una novità, ma basta aprirli tutti e due per vedere che “Light Story Adventure” non è soltanto un racconto, è un progetto sociale e insieme una scommessa. La trama è semplice: Black, Hal, Xen con I loro amici sono protagonisti di un’eroica battaglia contro EnergON, il gigante dell’energia che sta depredando il pianeta. È un libro per ragazzi, con il bene e il male chiaramente opposti e visibili. Parla di sostenibilità in modo leggero e accattivante, usa le armi della tecnologia che i giovanissimi conoscono da bravi nativi digitali, sfrutta il linguaggio delle immagini. È stato scritto da un imprenditore che di mestiere cerca di immaginare e descrivere come il mondo sta cambiando. E ha una funzione sociale, il che giunti alla fine di quest’anno così difficile e doloroso vale doppio: un messaggio importante da non lasciar cadere.

“Ce l’avevo nel cassetto da anni, ma questo era il momento giusto per recuperarlo e farlo diventare una realtà”, spiega l’autore Paolo Errico, che come amministratore delegato di Maxfone lavora con le tecnologie esponenziali e aiuta le aziende a capire e valorizzare la massa di dati che passa in ogni momento dai canali digitali. È anche presidente delle PMI di Confindustria Veneto, e in questa veste collabora con le università, tenendo insieme la tecnologia e la creatività senza trascurare gli aspetti sociali. “Il libro andrà in stampa già nei prossimi giorni e sarà in distribuzione all’inizio di dicembre”, spiega. “Ma non ci sarei riuscito senza il progetto editoriale curato da Leonardo Aldegheri di Grafiche AZ, l’editing di Maria Cristina Caccia e le splendide illustrazioni dell’artista bresciano Stefano Arturi”.

Tutti i proventi ricavati dalla vendita del libro, che può essere un’idea per un pensiero agli amici o per un regalo aziendale, saranno devoluti ad Hanuman, la onlus veronese con sede a Lavagno impegnata dal 2001 in progetti di scolarizzazione e sostegno a distanza in molti villaggi del Nepal. L’obiettivo della onlus è sostenere il miglioramento delle condizioni di vita e lo sviluppo educativo dei bambini poveri e bisognosi della vallata di Kathmandu. Si tratta di una realtà caratterizzata di grave indigenza, bassa scolarizzazione e sfruttamento del lavoro minorile, oltretutto in un contesto ambientale fatto di zone molto impervie.

Ma di cosa parla il libro? È ambientato nel 2048, quando il mondo ha ormai quasi esaurito le proprie risorse energetiche. C’è un’organizzazione segreta, la EnergOn, che si accanisce contro le lucciole, per impossessarsi della loro fonte inesauribile e naturale di luce. Ma un gruppo di lucciole si organizza per combattere con coraggio contro gli umani che vogliono imprigionare queste piccole stelle notturne per “trasformarle” in lampadine da mettere in vendita. A dare una mano alle lucciole intervengono due alleati inaspettati, Michelangelo e il figlio Francesco, due umani amici degli insetti e desiderosi di dare loro una mano per liberare le lucciole da morte sicura. Black, Hal, Xen, Spy, Strob e molti altri (tutti nomi che si ispirano ai vari tipi di lampade) sono gli eroi principali della storia: ognuno con la propria personalità, un ruolo e un’abilità messa a disposizione del gruppo per uno scopo comune.

“Light Story Adventure” è fino all’ultima pagina una battaglia epica in un quadro distopico, che colloca l’uomo in una dimensione futura non così lontana dalla realtà, e che richiede quindi una presa di coscienza sui danni che stiamo facendo al pianeta e sulla necessità di porvi rimedio. La conclusione, dopo un grande dispiegamento di forze, è il sereno risveglio in un mondo finalmente tranquillo per le tante vite salvate, pronte a illuminare di nuovo le notti estive in un ritrovato equilibrio naturale. E se una favola non può che finire col bene che trionfa sulle forze dell’oscurità, in ogni capitolo del libro si trovano valori da riscoprire e battaglie giuste da combattere. Con l’emergenza climatica e il surriscaldamento globale ormai in atto, è tempo che tutti scendano in campo prima che il pianeta passi il punto di non ritorno. Sì, la sostenibilità può dare una mano ai bambini del Nepal. E alle lucciole…