La stabilità non è una caratteristica della maggioranza di Palazzo Barbieri. Ma non perché traballi. Tutt’altro. Ha ampi numeri. Ma per l’irrequietezza – chiamiamola così- dei suoi rappresentanti. Dal 2017 ad oggi ci sono stati 12 passaggi da un gruppo all’altro. Per carità, tutto lecito: non c’è vincolo di mandato. Può succedere che un consigliere non si trovi d’accordo col suo partito. Questa però dovrebbe essere l’eccezione. Invece pare che a Palazzo Barbieri sia diventata la regola tanto che a suon di cambi di casacca sembra diventato uno spogliatoio. Ecco i cambiamenti avvenuti finora.
Paolo Rossi: da Verona Domani nella Lega e quindi in Verona Domani.
Andrea Velardi: da Forza Italia alla Lega.
Paola Bressan: da Battiti a Forza Italia
Thomas La Perna: da Lega a Verona Domani
Maria Fiore Adami: da Battiti a FdI
Gianmarco Padovani: da Verona Pulita a FdI
Daniela Drudi: da Verona Domani a Fratelli d’Italia e quindi a Verona Domani
Daniele Polato: da Forza Italia a Battiti e quindi a FdI
Edi Maria Neri: da Verona Pulita a Lega
Filippo Rando: da Verona Domani a Lega
Francesca Briani: da Verona Domani a Battiti
Mauro Bonato: dalla Lega al gruppo misto, a Verona Pulita a Verona Domani.
E poi ci sono quelli che giocano con casacca double-face e non si capisce da che parte stanno. Il caso più eclatante è stato quello di Polato, assessore eletto in Forza Italia, ma al tempo stesso leader di Battiti e da circa un anno di Fratelli d’Italia. Altro assessore con due casacche è l’assessore Marco Padovani, eletto in Battiti, iscritto a FdI, come il defunto assessore Bertacco, senatore di FdI, ma assessore di Battiti. A ciò s’aggiunge che l’assessore Bianchini e la consigliere Bressan si dichiarano di Forza Italia, ma il partito non li riconosce. Meno male che almeno il sindaco è stabile. Federico Sboarina è il capo di Battiti e di Battiti è rimasto. Un punto fermo in mezzo a tanti movimenti ci vuole.