Passo falso del Verona che dopo aver dominato per tutto il primo tempo grazie ad un assetto tattico che spegne il gioco del Sassuolo a centrocampo, a due minuti dal riposo si becca il gol per un errore di Davidovich che lascia libero Bogà di segnare.  Eppure le occasioni il Verona le ha avute. Un palo di Ilic, un altro di Di Marco, un miracolo di Consigli su tiro di Davidovich. Pressione gialloblù per tutta la partita, ma si conferma la grave difficoltà degli attaccanti in fase di realizzazione ed anche un po’ di sfortuna, testimoniata dai quattro pali colpiti, ultimo dei quali quello su punizione di Veloso. A un quarto d’ora dalla fine, Berardi in una delle azioni di contropiede degli emiliani segna il due a zero e chiude la partita. S’interrompe così la serie positiva dell’Hellas, ma ci sta. Il Sassuolo è una delle migliori squadre del campionato. Ma non bisogna fare drammi. La squadra c’è. La società anche.

Setti non è veronese. E’ questo il suo difetto. Per il resto che dire? Sa il fatto suo, ha riportato il Verona a livelli fino a poco più di un anno fa impensabili, con quattro soldi ha messo in piedi una squadra coi fiocchi, ha scovato un allenatore che, a dir poco è un fenomeno. Certo, fa i suoi affari. Non è venuto in riva all’Adige a fare beneficenza. E gli è andata dritta. I colpacci del mercato dell’estate scorsa, le milionate guadagnate per Kumbulla e Ambrabat gli hanno anche permesso di fare una intelligente campagna acquisti che oggi permette all’Hellas di fare un’altra stagione di alto livello. -E poi – dicono quelli che non lo hanno mai amato per quel suo peccato originale- se venderà anche Lovato, Lazovic, Zaccagni e Silvestri che succederà? Domande lecite, ma ne riparleremo a suo tempo. E poi la palla è rotonda e…non si può mai dire. 

Intanto godiamoci questo Verona. Un passo falso ci sta. Non vuol dir niente.