Un intervento a ‘cuore aperto’, con gli uffici sempre operativi anche durante i cantieri. E’ così che si è messa mano al restauro completo del palazzo dell’Anagrafe in via Adigetto, centro nevralgico dei servizi di front office della città, con un’affluenza media di 400 utenti al giorno e in cui lavorano 170 dipendenti. Oggi, gli uffici al pubblico come l’intero stabile di via Adigetto, si presentano completamente nuovi, sicuri ed efficienti. 

Iniziati nel marzo 2019, i lavori si sono definitivamente conclusi poche settimane fa, a metà ottobre. Il cantiere, sospeso solo durante il lockdown, non ha mai interrotto i servizi ai cittadini e nemmeno quello degli uffici, con i dipendenti che per mesi hanno lavorato in stanze  provvisorie, ‘stringendo’ le scrivanie o ricevendole in prestito da altri settori comunali. 

 Questo perché nessuno dei 5 piani di cui è composto lo stabile è stato risparmiato dalla ristrutturazione, compreso l’archivio al seminterrato, che anzi è stato oggetto di uno dei cantieri più rilevanti per messa in sicurezza degli spazi e dell’ingente materiale documentale che vi è conservato.   Risale al dicembre 2016 l’episodio in cui un pezzo di soffitto è ceduto dal terzo piano. Le verifiche successive avevano confermato che il solaio versava in condizioni critiche in diversi punti, per un problema diffuso in più locali. A fine 2017 quindi, l’Amministrazione ha approvato a bilancio la somma di 800 mila euro per un intervento massiccio, con l’ obiettivo principale di mettere in sicurezza l’edificio, a cominciare dai solai.
 
Si è deciso inoltre di apportare anche quelle migliorie richieste da uno stabile datato anni ’60. Pavimenti nuovi quindi, ma anche impianti di illuminazione con luci a led e adeguamento antincendio dell’archivio interrato. I lavori sono stati realizzati con una sorta di cantiere mobile che si spostava da un piano all’altro cercando di arrecare minori disagi possibili ai dipendenti.

Principali interventi
Anzitutto i solai, vista la pericolosità riscontrata dai rilievi effettuati dopo il cedimento avvenuto a fine 2016. Vista l’importanza dell’attività di front-office ai cittadini, si è scelto un sistema di realizzazione molto veloce, certificato e 
posato a secco e in aderenza al solaio esistente e costituito da pannelli in cartongesso rinforzati e orditura metallica in acciaio zincato. Quindi l’illuminazione; le vecchie luci sono state sostituite con nuovi corpi illuminanti ledi a risparmio energetico, anti abbagliamento e adatti per ambienti di lavoro. 
 Al terzo piano sono stati rifatti tutti i serramenti interni e una nuova pavimentazione. Ristrutturato anche l’ufficio al piano terra che ospita il Turismo sociale. 

Archivio interrato
Il 10 per cento dell’importo complessivo dell’opera è servito per adeguare i locali dell’archivio. Se per i piani superiori non sono stati trascurati gli elementi scenografici, come tinteggiatura e nuovi arredi laddove necessari, il cuore tecnologico del progetto è stato fatto al piano meno uno. E’ tra i faldoni che ripercorrono la storia dei cittadini veronesi che è stato messo a punto il nuovo impianto di rilevazione antincendio e di estinzione a protezione della documentazione depositata. Adeguato anche l’impianto di illuminazione, con l’installazione di un sistema di sicurezza che si attiva automaticamente in caso di emergenza. Infine, per migliorare l’impianto di estinzione incendi è stato realizzato un nuovo allaccio all’acquedotto comunale.