(di Giovanni Serpelloni) Si legge: “Covid, il commercio s’aggrappa al Natale. Governo studia tregua di 10 giorni per i negozi“; oppure “Covid, tregua di Natale, in arrivo un nuovo Dpcm per le feste“; e ancora, “Tregua di Natale sulle chiusure: dieci giorni per lo shopping“
Il passato: Natale 1914, Prima guerra mondiale nelle Fiandre. I soldati tedeschi, britannici e francesi, attuarono nel giorno di Natale un cessate il fuoco bilaterale spontaneo. I soldati abbandonarono le armi per un giorno e le loro trincee e si scambiarono gli auguri cessando di uccidersi l’uno contro l’altro come avevano fatto per tutti i mesi precedenti. Un accordo partito dal basso, un gesto di reciproca ragionevolezza e umanità che culminò in strette di mano e abbracci apparentemente insensati per i loro generali e le autorità politiche del tempo. Così i soldati si incontrarono nella terra di nessuno per stare insieme in quel santo giorno che li riuniva a scambiarsi gli auguri. Onorarono i loro caduti celebrando messe comuni, facendo foto ricordo (di cui esistono ancora tracce), e giocarono partite di calcio. Questa fu ricordata nella storia come la vera “Tregua di Natale.”
Oggi: l‘uso scorretto e improprio della parola “tregua” sui media italiani non si addice proprio alla attuali condizioni epidemiche e crea una falsa aspettativa e distrarrà credenza nella popolazione con negativi riflessi sui comportamenti di salute. La cosiddetta “tregua”, in realtà, sarà solo verso le misure preventive e non verrà certamente rispettata dal nostro mortale nemico che continuerà la sua corsa, mentre noi ci dedicheremo allo shopping o ai cenoni, aumentando cosi i contagi. Questo allentamento della stretta preventiva per permettere attività commerciali e turistiche, festeggiamenti e ricongiungimenti purtroppo produrrà nel prossimo futuro solo maggior mobilità, assembramenti, nuovi casi e decessi.
Conseguenze inaccettabili a fronte dei guadagni attesi che produrranno comunque maggiori e inaccettabili costi sociali, economici e sanitari. Sembra che la lezione della seconda ondata dopo il “liberi tutti” estivo non sia stata imparata e ancora una volta ci si accinge ad esporre la popolazione a una ulteriore e insopportabile (quanto evitabile) scelta che a questo punto appare chiaramente irresponsabile. Purtroppo nelle condizioni in cui siamo e con ancora una parte importante della popolazione che non applica correttamente e spontaneamente le misure preventive individuali, con una organizzazione sanitaria allo stremo e non riorganizzata e riformata per tempo sul territorio, con una leadership impreparata e a bassa competenza tecnica, non ci possiamo permettere alcuna tregua. Invito pertanto, da convinto medico pacifista e non violento, a non rispettare alcuna tregua se verrà approvata, per il bene di voi stessi e dell’intera comunità. Un Natale frugale e vissuto in semplicità (come giusto sarebbe e nel suo spirito originale) porterebbe vari benefici e soprattutto duraturi per tutti, molto superiori agli effimeri guadagni commerciali. Per compensare le perdite commerciali vi sono altre vie già messe a disposizione dalla EU. Per compensare la perdita di vite amane invece non ci sono vie alternative.
Per chi volesse approfondire, qui le dichiarazioni originali della WHO, l’Organizzazione mondiale della sanità: https://www.dailysabah.com/world/europe/who-predicts-3rd-wave-of-covid-19-in-europe-in-early-2021