Superato dal clamore del vaccino anti-Covid, il vaccino antinfluenzale è passato in secondo piano, eppure resta uno strumento fondamentale per contenere lo stress delle strutture sanitarie e per combattere, a prescindere, la peggiore delle malattie di stagione. Ad oggi, e siamo alla fine di novembre, i veronesi non facenti parte delle categorie a rischio non sanno se potranno o meno rivolgersi al farmacista per acquisire il vaccino dell’influenza di quest’anno. Un caos che si sarebbe dovuto prevedere ed evitare: così Fratelli d’Italia a Verona, per voce di Francesca Martini, nella foto, responsabile Politiche Sanitarie per Fratelli d’Italia a Verona, e di Leonardo Ferrari, Capogruppo Consigliare Fratelli d’Italia a Verona.
Spiega Fracesca Martini: « Sicuramente fondamentale e clinicamente irrinunciabile la completa e prioritaria copertura con il vaccino antinfluenzale dei soggetti a rischio che in Veneto è partita nel pieno rispetto dei tempi. Di questo dobbiamo dare merito al Presidente Zaia e ad una macchina organizzativa già da anni perfettamente collaudata sul tema. La Regione Veneto ora però faccia chiarezza sulla possibilità di acquistare il vaccino antinfluenzale nelle farmacie. Questa incertezza sta creando grande ansia nelle famiglie: non è ancora chiaro né ai medici di medicina generale né ai farmacisti esattamente quando e soprattutto in quale quantitativo sarà disponibile il vaccino per la distribuzione a pagamento. Chiediamo trasparenza sui quantitativi che saranno disponibili nelle farmacie di Verona e che si apra ufficialmente un sistema di prenotazione . Questo permetterebbe alla Regione di sapere quante persone intendano realmente vaccinarsi ed avere una reale stima del fabbisogno nelle varie province del Veneto».
«La vaccinazione antinfluenzale è un tema ancor più sentito a Verona rispetto ad altre province del Veneto anche in relazione all’evoluzione della pandemia Covid che sta colpendo il nostro territorio più di altri con evidenti riflessi nelle strutture ospedaliere e nei pronto soccorso – sottolinea Leonardo Ferrari – . Una maggiore trasparenza sui quantitativi di vaccini ancora disponibili è necessaria per dare risposta ai tanti veronesi considerati “non a rischio” che vorrebbero vaccinarsi».