«La carenza in questo momento non è relativa all’ossigeno gassoso, ma alle bombole vuote in giacenza nelle abitazioni, che devono essere velocemente ricaricate ed è per questo che chiediamo con urgenza a tutti gli utenti di riportarle in farmacia. Si rischia altrimenti di interrompere nel breve periodo il corretto approvvigionamento per tutti i pazienti con difficoltà respiratorie a cui si aggiungono i soggetti colpiti da Covid 19».
È questo il grido d’allarme della presidente di Federfarma Verona Elena Vecchioni che lamenta in tutta la provincia una situazione a rischio potenziale.
«Individuata la carenza è davvero importante che gli utenti e i loro familiari facciano di tutto per restituire alle farmacie nel più breve tempo possibile le bombole già usate che in situazione di normalità stazionano vuote a casa fino al successivo approvvigionamento in farmacia. Adesso però chiediamo attenzione e un comune senso civico affinché questi presidi sanitari salvavita non rimangano mai vuoti e si crei quindi un giro di utilizzo più rapido ed efficiente. Il nostro pensiero va a coloro che hanno difficoltà respiratorie compresi i pazienti Covid in assistenza domiciliare.
La situazione di Verona, come da indagine di Federfarma Veneto, è in linea con quella dell’intera regione e anche del resto d’Italia. Per questo motivo Federfarma nazionale ha approntato una locandina che da oggi viene esposta nelle farmacie territoriali. Con l’aiuto e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti eviteremo di trovarci in deficit e potremo dare così una riposta sanitaria efficace ai malati in questa seconda ondata pandemica».