Il ritorno del Magalini come Covid Hospital ha rispolverato le polemiche della scorsa Primavera. Ieri c’è stata la protesta civile di una quindicina fra ostetriche, infermiere e operatrici sociosanitarie (sotto la bandiera del sindacato Usb, Unione sindacale di base) per chiedere che il punto nascite venga riaperto. E dal Pd è stata di nuovo avanzata la critica di avere scelto come ospedale Covid il Magalini invece che adattare Bussolengo.
Sull’argomento interviene il sindaco Roberto Dall’Oca: «Ho ricevuto una lettera che mi invitava a perorare la causa per il mantenimento del punto nascita. Da Sindaco non posso che condividere e ne ho parlato in tutti i tavoli istituzionali ma bisogna anche essere realisti e non vendere facili illusioni o riempirsi la bocca di banalità. Amministrare vuol dire prendere decisioni dettate dal momento anche difficili. In questo momento oltre ai numeri dettati dall’emergenza, 120 posti letto occupati per Covid, l’ospedale sta soffrendo della mancanza di medici, anestesisti e infermieri. In parte perché contagiati e in parte perché mancano come errata programmazione da tempo. Ma in questo momento è inutile chiedere qualcosa di impossibile. Tutti stanno dando il massimo in termine di impegno e orari. L’Esercito ha messo a disposizione 1 medico e tre infermieri proprio per dare supporto alla struttura. Avere conservato alcuni poliambulatori e il servizio pediatrico é già importante in attesa che arrivi il vaccino che ponga fine o almeno limiti questa emergenza».
Come è successo a primavera, finita questa emergenza l’ospedale ripartirà ancora una volta nelle sue funzioni con qualche strumento in più. «Dirigenti, medici e infermieri hanno già dimostrato attaccamento alla loro professione e all’ospedale Magalini. Ulss e Regione ci avevano promesso il completamento della struttura con la risonanza magnetica e questo sarà il regalo di Natale per il nostro ospedale. Lo posso dire con certezza perché sono stato in cantiere a visionare i lavori. Questo servizio va ad integrare la Tac già attiva da luglio».
Il sindaco torna anche sulla questione della scelta del Magalini da parte della Regione: «Ventilare di nuovo che questa situazione sia una congettura per smantellare il Magalini, spolverando vecchie discussioni, non solo è falso, ma anche poco rispettoso nei confronti di chi sta lavorando tutti i giorni per arginare questa emergenza. L’ospedale Magalini, essendo una struttura nuova, è stato il punto di riferimento di tutto il territorio per la soluzione dell’emergenza, un vanto per la città, non certo un danno. Il motivo della scelta è stato legato al fatto che si tratta di una struttura nuova, costruita per essere modulata in base alle esigenze, con ampi spazi, impianti e dotazioni tecnologiche all’avanguardia che permettono le terapie intensive. E allora visto che tutti stanno mantenendo quanto promesso mi auguro che si torni al senso di responsabilità che il momento richiede con la consapevolezza che il sottoscritto e tutti gli organi di governo vogliono far tornare al più presto il Magalini come ospedale di eccellenza per tutto il territorio e di nuovo punto di riferimento per le nascite».