«Procedure inusuali e salvagente con molti zeri per Giovanni Kessler, nella foto, ex direttore generale dell’organismo antifrode europeo, ex deputato dell’Ulivo ed ex consigliere provinciale del Pd? Se tutto risponde al vero, urgono spiegazioni». Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, commenta quanto riportato da fonti di stampa e sindacali in merito alla recente decisione della Commissione europea di attivare in via del tutto eccezionale i benefici dell’articolo 50 dello Statuto dei funzionari Ue, che concederebbe un’indennità d’oro a Kessler.
«Ai tempi in cui assunse la direzione dell’Agenzia delle Dogane – spiega Borchia – il CSM rifiutò di prolungare l’aspettativa a Kessler, visti i ben 18 anni trascorsi fuori ruolo. Dopo la conflittuale conclusione del mandato all’organismo antifrode europeo, di cui ancora si ricordano i rapporti burrascosi con l’organismo di vigilanza, e dopo svariati cumuli di incarichi pubblici, sembra che la Commissione abbia concesso a Kessler il 60% dell’attuale stipendio mensile a cinque cifre fino al compimento dei 66 anni di età, in attesa della pensione da ex funzionario Ue. Anche i sindacati dei dipendenti delle istituzioni sono in fermento, – conclude Borchia – data l’opacità dei motivi che hanno portato la Commissione a rispolverare questo articolo, già oggetto di accese polemiche in passato e comunque applicabile solo in presenza solide giustificazioni».
L’eurodeputato della Lega ha chiesto delucidazioni scritte alla Commissione per comprendere le ragioni del premio concesso a Kessler, soprattutto alla luce degli episodi che hanno caratterizzato il suo mandato come funzionario Ue.