Il Veneto finora ha già fatto 2.734.035 tamponi. Solo ieri sono stati 59.955 da cui sono emersi 3.980 positivi. “Di tamponi – ha detto Zaia – ne abbiamo fatto una strage!” Ne consegue che più tamponi si fanno più positivi si trovano. Sarebbe interessante sapere quanti ne fanno in altre regioni, specie del sud, dove sappiamo che la macchina sanitaria non funziona benissimo. Ieri sono uscite dall’isolamento 1350 persone e in ospedale ne sono finite 50, portando il totale dei ricoverati Covid a 2579. In terapia intensiva ce n’è uno di meno: 323. Purtroppo ci sono stati altri 72 decessi che portano i morti totali a 3.501.

“Pian piano il contagio continua a crescere” ha sottolineato Zaia ricordando che il massimo dei ricoverati nella prima ondata era stato di 2400 letti occupati da malati Covid. Oggi ne abbiamo poco meno di 3.000. Vuol dire che ancora non ci siamo, nonostante i provvedimenti e le precauzioni che però, ha ricordato governatore, se non sono accompagnati dal senso di responsabilità dei cittadini, sono destinate a fallire. E qui ha indicato come la moda del “black friday” “che doveva essere un venerdì e invece dura quindici giorni” produce assembramenti “perché corrono tutti contemporaneamente nel negozio a comprarsi il televisore”.

Zaia ha quindi ribadito, rispondendo a certe insinuazioni che lo accusavano di aver truccato i parametri per rimanere in zona gialla, che il Veneto ha più posti di terapia intensiva di quanti stabiliti dalla legge. Secondo lo Stato noi dovremmo averne 877, invece ne abbiamo mille per scelta, per avere un margine di tranquillità.

Per far fronte alla mancanza di infermieri nelle case di riposo la regione Veneto ha disposto che gli infermieri dipendenti regionali possano andare liberamente a prestare la loro opera nelle Ipab con un compenso di 38 euro all’ora. Infine ha annunciato la nomina a Direttore Generale dell’Assessorato alla Sanità del Veneto del dott. Maurizio Gasperi che va a coprire il posto lasciato vacante del dott. Domenico Mantoan.