No way, nessuna alternativa: Roma è lapidaria. I soci privati dall’AutoBrennero vanno liquidati e basta. Dopo il flop in legge di bilancio (qui), dopo le richieste del vicepresidente Manuel Scalzotto (qui) oggi il ministro ha chiuso la partita: vogliamo arrivare ad una concessione trentennale da stabilirsi in tempi stretti. Se i soci territoriali, attuali proprietari all’85% della società concessionaria, vogliono candidarsi, bene, ma debbono farlo senza più i privati. Prendere o lasciare. A vuoto è andato anche un sollecito all’eurocommissario Gentiloni che ha preferito rispettare il dettato delle normative comunitarie senza ulteriori tentativi di mediazione.
Il governo vuole un nuovo assetto societario interamente pubblico per Autostrada del Brennero s.p.a., attraverso la liquidazione dei soci privati che consenta un modello gestionale «in house» della concessione sull’A22, oppure la gara da avviare nel 2021. È questo il percorso stabilito nel 2017 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per risolvere il problema della gestione dell’Autostrada A22 Modena / Brennero, la cui concessione è scaduta il 30 aprile del 2014, al quale – si legge in una nota del Dicastero – sta dando attuazione la ministra Paola De Micheli.
«L’A22 è un’infrastruttura vitale per il Paese – afferma il ministro – e strategica per i territori e i soci pubblici. Di fronte al dibattito di questi anni, intensificatosi negli ultimi mesi, ritengo necessario fare chiarezza sulle ragioni politiche e giuridiche che animano la mia determinazione a raggiungere subito l’obiettivo dell’avvio della nuova concessione trentennale. Per questo ho inviato a mezzi di comunicazione una puntuale ricostruzione dei fatti e dell’operato del mio Ministero».Nelle passate settimane, ricorda il Mit, sono state convocate numerose riunioni con i soci pubblici, con l’obiettivo di condividere le scelte migliori per i territori, e il Mit chiederà l’inserimento nel prossimo decreto legge di una disposizione finalizzata a favorire la liquidazione dei soci privati, nonché la realizzazione degli investimenti già programmati.
La norma prevede infatti – spiega il Ministero – il versamento rateale fino all’anno 2028 delle somme accantonate nel cosiddetto «fondo ferrovia» già previsto dall’articolo 130 del disegno di legge di bilancio 2021, e che il versamento della somma di 300 milioni di euro, corrispettivo della concessione per gli anni 2018-2020, divenga entro l’anno 2024, anziché in un’unica soluzione. In questo modo si consente alla concessionaria di conservare la liquidità di cassa necessaria per l’immediata realizzazione degli investimenti già a partire dall’anno 2021.
Si tratta dell’ultimo tentativo diretto ad agevolare l’attuazione dell’accordo di cooperazione, in relazione al quale si sta valutando la possibilità di apportare alcune modifiche o integrazioni, spiega il Mit, aggiungendo che, qualora anche questo tentativo non dovesse andare a buon fine, l’unica alternativa compatibile con la disciplina europea è rappresentata dall’espletamento di una procedura di evidenza pubblica. Anche nello scorso ottobre la Commissione Europea – ricorda la nota – ha infatti escluso categoricamente la legittimità di un rinnovo della concessione in favore della società Autobrennero nella sua attuale compagine societaria.