(di Gianni De Paoli) La realtà supera la fantasia. Chi se lo poteva immaginare che nel pieno della pandemia, con più di 500 morti al giorno, con gli ospedali pieni, con milioni di lavoratori autonomi sull’orlo della chiusura o quantomeno disperati per la mancanza di lavoro, con mezza Italia chiusa, con il Pil in caduta libera i dipendenti pubblici indicessero uno sciopero generale per il 9 dicembre per un aumento di stipendio?

I dipendenti pubblici sono gli unici italiani che finora non sono stati toccati dalla crisi da Covid. Loro, lo stipendio lo prendono lo stesso. Anzi, tutto sommato, con la scusa che tante attività sono chiuse, magari hanno anche meno lavoro, il che nel pubblico non si traduce in un minor guadagno. E poi, grazie allo smart working, possono lavorare anche da casa. Una condizione invidiabile, almeno rispetto al ristoratore, al barista, al tassista, al commerciante, all’artigiano, al professionista all’imprenditore che con le entrate falcidiate deve continuare a far fronte alle spese, sennò chiude.

Il dipendente pubblico no. E’ più tranquillo. Quasi del Covid sembra non essersene accorto. Basta stare un po’ attento al contagio, per il resto…cambiato niente. Ecco forse che da questa alterata percezione della realtà è scaturita l’idea di fare uno sciopero il 9 dicembre. 

In Italia vige ancora il diritto di sciopero, per cui nulla di illecito. Per i codici, ma non per il buonsenso. Se gli statali e i dipendenti pubblici in genere – fra i quali persone degnissime, oneste e competenti, basti pensare al personale che oggi è in prima linea (pensiamo ai medici, agli infermieri, ai funzionari di polizia ed ai militari) contro il Covid – hanno deciso di farsi odiare dal resto degli italiani non potevano scegliere un modo migliore. I loro rappresentanti sindacali adducono a giustificazione dello sciopero che sono dieci anni che non ricevono un aumento e che mancano 300 mila impiegati. Sulle rivendicazioni salariali non mettiamo lingua, ma a lamentare carenza di personale con uno dei pubblici impieghi più affollati del mondo e indire uno sciopero in questo memento c’è solo da vergognarsi.