Due trasporti eccezionali fluviali effettuati in questi giorni attraverso l’idrovia Mantova-Venezia hanno confermato le notevoli potenzialità delle vie di navigazione interne che garantiscono al territorio veneto una valida ed estremamente utile alternativa ai percorsi stradali.
Due grandi reattori in acciaio sono stati trasportati su altrettante chiatte partite da Mantova (vedi foto): prima hanno percorso l’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco (circa 120 km) attraversando 6 conche di navigazione (conca di Valdaro, conca di Trevenzuolo, conca di Torretta Veneta, conca di Canda, conca di Bussari, conca di Baricetta), successivamente l’idrovia Po-Brondolo (20 km), attraversando le conche di navigazione di Cavanella d’Adige destra e sinistra e Brondolo, per entrare quindi nella Laguna di Venezia e raggiungere Porto Marghera (40 km).
Con l’eccezione del primo breve tratto da Mantova a Trevenzuolo di competenza di AIPO, l’intero percorso è su vie d’acqua interne gestite da Infrastrutture Venete srl, società interamente di proprietà della Regione Veneto, che si occupa di sicurezza della navigazione interna e delle operazioni di manovra delle conche.
“Questi trasporti fluviali sono testimonianza di come le linee navigabili venete siano idonee a trasporti eccezionali della V classe CEMT – sottolinea la vicepresidente e assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti –, garantendo evidenti benefici alla viabilità su strada, che viene in tal modo liberata da trasporti su gomma che creerebbero condizioni di congestione al traffico: la scelta della via d’acqua comporta benefici in termini economici, di sostenibilità ambientale e di sicurezza nel trasporto delle merci”.