Stamattina gli uffici di Agsm hanno ricevuto la visita del consigliere comunale capogruppo Pd Federico Benini e del consigliere della Pd Prima Circoscrizione Renzi Bellotti che all’esterno del front office aziendale hanno ribadito con un volantinaggio rivolto agli utenti la richiesta di trasparenza e chiarezza su consulenze e aiuti Covid.

Spiegano Benini e Bellotti: “Risulta che in durante gli studi preliminari della tanto propagandata fusione a tre con la milanese A2A e la vicentina Aim (operazione poi, come si sa, miseramente naufragata) Agsm abbia speso per consulenze la stratosferica cifra di 700 mila euro. A distanza di mesi questa voce non è mai stata smentita. Sul punto l’amministrazione ha continuato a glissare perfino durante la recente discussione del bilancio comunale consolidato (comprendente cioè gli attivi e i passivi anche delle aziende controllate dal Comune), affermando che ci avrebbero fatto sapere quanto prima. Ciò ovviamente non è accaduto”.

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“E’ ora di finirla con tutta questa omertà: il nuovo assessore alle Partecipate Bianchini e il Sindaco Sboarina, che ha mantenuto la delega alla trasparenza che era di Neri, hanno intenzione di proseguire su questa linea omertosa o hanno intenzione di fare trasparenza?” chiedono. Ricordiamo che rispetto alla richiesta di accesso agli atti di Benini Agsm è già stata dichiarata inadempiente ed è stato presentato anche un esposto alla Procura lo scorso settembre”.

E aggiungono: “E’ intollerabile che una azienda pubblica, che proprio a marzo si era vantata di avere superato il miliardo di fatturato, non abbia dedicato nemmeno le briciole al sostegno delle famiglie veronesi messe in difficoltà dalla pandemia da Covid 19. Risulta infatti che dei 500 mila euro che Sboarina aveva chiesto all’azienda di sborsare per aiutare i veronesi ad esempio per l’acquisto di mascherine (300 mila euro almeno) alla fine Agsm non avrebbe tirato fuori nemmeno un centesimo. Altro aspetto oscuro da chiarire, ma con le carte alla mano, non con le chiacchiere.