(di Marco Danieli) Zaia contro il DPCM che Conte dovrà firmare entro la mezzanotte di oggi e nel quale verranno presi i provvedimenti per le festività natalizie e per capodanno. Da quanto è venuto a conoscenza durante le conferenze fra governo e regioni i Governatori rileva delle regole che non condivide assolutamente. Prima fra tutti la norma che sarà applicata nei giorni di Natale, Santo Stefano e del primo dell’anno e che prevede il divieto di uscire dal proprio Comune. Ciò crea una differenza fra “cittadini di serie A e cittadini di serie B” precisa Zaia, ricordando che la maggior parte dei comuni italiani è costituita da paesi sotto i 5000 abitanti. Questi italiani saranno costretti a stare nei confini del loro piccolo comune, mentre a Roma, che ha 3 milioni di abitanti, i cittadini potranno spaziare “Da Ostia ai castelli romani”, scegliendo fra vari ristoranti. Al contrario nei piccoli comuni non solo i cittadini dovranno arrangiarsi con quel che c’è, ma “i ristoranti potranno anche chiudere” dato che non potranno lavorare solo con gli abitanti del loro paese. Un peso e due misure nel quale si rilevano anche dei profili d’incostituzionalità, visto che tutti i cittadini dovrebbero essere uguali davanti alla legge. Per Zaia il divieto di oltrepassare i confini comunali colpirà soprattutto gli affetti famigliari perché impedirà a genitori e figli che vivono in comuni diversi di ricongiungersi. “Se l’obiettivo era impedire gli assembramenti, questo non c’entra niente”.
A Zaia non piace neanche la precedenza data ai “tavoli prefettizi” per assumere provvedimenti, cosa che se potrebbe avere un senso in quelle regioni che hanno dimostrato di non funzionare non ha senso in quelle che funzionano come la nostra.
“E poi – ha esclamato Zaia- nel DPCM non si accenna mi immanente ai ristori! “augurandosi che nelle prossime ora Conte ci ripensi e riveda queste norme.
I dati del Covid segnano un calo dei ricoveri in terapia intensiva di 4 unità e una sostanziale stazionarietà degli altri numeri. Anche ieri ci sono stati quasi cento morti ( 95) che salgono al tragico bilancio di 3982. “Domani – ha detto Zaia molto preoccupato- supereremo quota 4.000!”