Dai dati sulla diffusione del contagio posiamo considerare di essere arrivati nella parte alta della curva ed anche i ricoveri indicano una stabilizzazione. Solo ieri sono stati fatti 52.000 tamponi dai quali sono risultati positivi 3607 esaminati, pari al 6,9%. Negli ospedali i ricoverati sono aumentati di 15 unità e nelle terapie intensive sono ricoverati 340 malati e ieri ne sono entrati solo 3 in più. I morti, che complessivamente sono 4173, ieri purtroppo sono stati 108, ma si sa che questo dato è la conseguenza dei contagi delle scorse settimane e sarà l’ultimo a calare.

La tendenza complessiva è omogenea per tutte le province a parte Venezia. Per quella di Verona, c’è da rilevare la situazione dell’ospedale di Legnago, in sofferenza (ma questo a Zaia non risulta e ha annunciato un approfondimento) al punto che si deve ricorrere all’intervento dell’Esercito per allestire un ospedale campo.

“Devo comunque fare un appello al senso di responsabilità di tutti” ha detto Zaia riferendosi in particolare al problema degli assembramenti. “Ci troviamo ad affrontare il primo weekend natalizio che sarà caratterizzato dallo shopping fino a martedi” ha detto Zaia indicando questo come un elemento di rischio per la ripresa del contagio che, non dobbiamo dimenticarlo, vede il Veneto come prima regione d’Italia, con un indice RT di 1,11, mentre il resto del paese è sotto lo 0,9. La causa è evidentemente nel mancato distanziamento sociale derivante dagli assembramenti che rimangono il primo fattore di diffusione del virus.”Siamo fortemente preoccupati” ha ammonito il governatore. “Il Veneto ha saputo gestire bene la situazione sanitaria e per questo è sempre stato in zona gialla” ma per continuare a starci bisogna essere responsabili.”