Sotto la pioggia che non ha mai cessato di cadere sul Bentegodi, Verona e Cagliari, le squadre più giovani del campionato, quelle che nella rosa hanno il maggior numero di ragazzi nati dopo il 2000, si sono affrontate in una gara bella e corretta che si è conclusa con un pareggio tutto sommato giusto ma che lascia l’amaro in bocca.
Già all’ottavo minuto l’Hellas segna con Di Carmine dopo un “flipper” davanti al portiere cagliaritano, ma il gol viene annullato per fuorigioco senza proteste. A metà del primo tempo il vantaggio veronese con il primo gol in campionato di Zaccagni su un passaggio dalla destra di Faraoni. Gran bel gioco della squadra di Juric, ordinato, elegante ed asfissiante nel pressing, con la regia di Miguel Veloso. La gara pare avviata al successo, ma al ritorno dagli spogliatoio cambia tutto. Dopo due minuti segna il Cagliari con Marin. I gialloblù s’innervosiscono, perdono di lucidità, sembrano perfino stanchi e lasciano che sia il Cagliari a dominare e a fare la partita al punto di pensare a vincerla quando va vicino al gol colpendo una traversa. L’Hellas del secondo tempo è un’altra squadra. Non servono i cambi decisi da Juric con l’inserimento di Salcedo e Favilli. Solo nella fase finale danno tono al Verona che cerca di segnare ma spreca le occasioni. Alla fine è il pareggio, un’occasione persa contro un avversario alla portata. Resta da capire che cos’è successo durante il riposo per determinare nei giocatori un atteggiamento così diverso, forse determinato dal nervosismo per non essere riuscita chiudere la partita quand’era in vantaggio e dominava con troppi errori.