Continua il botta-e-risposta fra Flavio Tosi e l’amministrazione Sboarina sui soldi in cassa al Comune ed i mancati aiuti ai Veronesi con le tasse 2020. Per l’ex sindaco, il Comune di Verona “ha fatto troppo poco rispetto alle possibilità e rispetto agli altri Comuni“. Per ultimo quello di Ravenna che, nonostante poco più della metà degli abitanti (158 mila), “ha stanziato 7 milioni di euro rispetto ai 2 milioni e poco più di Verona”. A Ravenna “il Sindaco ha ridotto dell’80% la Tari per cinema e discoteche e del 70% per alberghi, bar e ristoranti”. A Verona, sottolinea Tosi, “con Sboarina purtroppo nulla di tutto questo: se Ravenna ha speso 7 milioni, il Comune di Verona in proporzione con suoi 260 mila abitanti ne avrebbe dovuti mettere a disposizione 11,5”. Non è stato fatto “nonostante i 35 milioni di avanzo di bilancio del 2019 e i 24 milioni ricevuti dallo Stato in questi mesi, quindi 60 milioni di euro in cassa” continua Tosi.
Non è vero, ribatte Francesca Toffali, assessore al Bilancio: l’effetto Covid sul bilancio comunale 2020 è stato di un disavanzo di circa 60 milioni di euro. Ci sono stati 45 milioni di minori entrate, 11 per maggiori spese e 4 milioni di contributi straordinari stanziati per rispondere a diverse necessità dettate sempre dall’emergenza in atto (fra cui, 2 milioni a favore delle famiglie, 900 mila euro per Fondazione Arena, 600 mila euro per le associazioni e società sportive veronesi). Per far fronte a tale disavanzo, sono stati sono stati utilizzati i 24 milioni di euro derivanti dai trasferimenti statali Covid e 33 milioni dell’avanzo di bilancio 2019 (sui 35 milioni complessivi). In via prudenziale, viene mantenuta la somma di 2 milioni di euro quale parte di avanzo disponibile anche per il 2021, qualora il Comune dovesse partecipare con il 30% alle perdite delle aziende partecipate.
Tra le maggiori spese a causa del Covid rientrano i maggiori costi per la refezione scolastica per circa 1 milione di euro, maggiori spese per circa 1 milione di euro per sanificazione e dispositivi medici per il personale, rimborsi per servizi a domanda individuale per circa 600 mila euro, rimborsi per circa 600 mila euro relativi agli acconti IMU già versati per le agevolazioni previste dal Governo con i Decreti Ristori I e II, maggiori costi per 200 mila euro al fine di garantire l’implementazione dei pasti caldi a domicilio, maggiori spese per il personale educativo (insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori per gli asili nido) per circa 160 mila euro, spese del settore informatica al fine di attivare lo smart working per circa 110 mila euro e attivazione del numero verde per le informazioni ai cittadini per circa 70 mila euro.
A ciò si sono aggiunti aiuti alle famiglie prevedendo trasferimenti aggiuntivi per 2 milioni di euro; il Comune ha messo a disposizione inoltre 2.3 milioni di euro per garantire agevolazioni in materia di Tari alle imprese colpite dal lockdown, alle Associazioni che operano sul territorio comunale per circa 600 mila euro e aumentato il contributo ordinario alla Fondazione Arena di 900 mila euro.
Tra le maggiori opere finanziate: la manutenzione strade per un importo di circa 1,2 milioni di euro, adeguamento statico del cavalcavia di Viale Piave per 2,5 milioni di euro, quasi 400 mila euro per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria su aree verdi e giardini, 3 milioni per la realizzazione del parcheggio scambiatore Verona Est con svincolo di accesso e altri 3,5 per il parcheggio scambiatore Verona Ovest; 1 milione 100 euro per le opere di edilizia sportiva; oltre 3 milioni di euro per mettere in sicurezza le scuole in base ai protocolli Covid; oltre 2 milioni di euro sono stati investiti per la sistemazione di strade e marciapiedi in tutte le Circoscrizioni e per interventi mirati a potenziare le piste ciclabili.