Studiare in che modo gli imperatori romani, da Augusto a Diocleziano (31 a.C.-297 d.C.), venivano rappresentati in ritratto e a figura intera nelle città delle province romane. È questo l’obiettivo di “The Roman Emperor Seen from the Provinces” (RESP), un progetto ideato e guidato da Dario Calomino (nella foto) finanziato dallo European Research Council all’interno del programma dell’Unione europea Horizon 2020. Il progetto durerà 5 anni – indicativamente dal 2021 al 2026 –  e sarà ospitato al dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona con un contributo da parte dell’Unione europea di quasi 2 milioni di euro. Un risultato prestigioso per l’ateneo visto che il lavoro è tra i pochi selezionati nell’ultimo bando Consolidator Grant 2020 che ha finanziato 327 progetti tra gli oltre 2500 presentati, di cui solo 17 italiani ospitati da atenei e centri di ricerca italiani.

Calomino 2

La ricerca si concentrerà sullo studio comparato di monete e sculture prodotte nelle province imperiali, dalla Spagna alla Grecia fino all’Asia Minore e al Vicino Oriente.  “Finora lo studio dei rapporti tra Roma e provincia è stato fatto privilegiando il punto di vista della capitale – spiega Calomino-. Per la prima volta questa ricerca sarà incentrata sulle fonti di rappresentazione imperiale di matrice locale, che testimoniano come le immagini del potere di Roma venissero recepite e reinterpretate al di fuori della penisola italica, mettendo in luce le scelte politico-ideologiche e le tradizioni culturali delle élite provinciali anziché quelle del governo centrale”.

Oltre alla creazione di un gruppo di giovani ricercatori e ricercatrici che si occuperanno di diverse aree di competenza, il progetto prevede anche la partecipazione di studiosi del King’s College di Londra e del Manufacturing Centre dell’Università di Warwick (UK).

Di questo secondo gruppo di collaboratori farà parte un team di ingegneri esperti nell’utilizzo di tecnologie digitali in 3D, che verranno sfruttate per potenziare lo studio e la ricostruzione dei ritratti romani provinciali combinando elementi presi dalle monete con quelli scultorei.   

Dario Calomino è un archeologo classico specializzato in numismatica greca e romana, che attualmente lavora come Research Fellow presso il Dipartimento di Lettere Classiche e Storia Antica dell’Università di Warwick, nel Regno Unito. Si è formato presso l’Università di Padova, dove ha conseguito una laurea quadriennale in Lettere Classiche e un diploma di specializzazione in Archeologia Classica, prima di completare un dottorato in Scienze Storiche e Antropologiche a Verona nel 2009.

Dal 2012 al 2017 ha lavorato come ricercatore a Londra, nel Dipartimento di Monete e Medaglie del British Museum: qui è entrato a far parte del progetto internazionale “Roman Provincial Coinage”, che coinvolge alcune delle maggiori istituzioni museali europee ed extraeuropee (Parigi, Berlino, Vienna, Monaco, New York), oltre alle università di Oxford e Cambridge, finalizzato allo studio sistematico ed esaustivo delle monetazioni delle città romane provinciali (https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/onlineproject/).

In Italia ha collaborato a lungo sia con le università di Padova e Verona, sia con diversi musei civici e statali (Verona, Rovereto, Brescia e Venezia), e collabora tuttora col Medagliere del Museo Nazionale Romano. È autore di numerose pubblicazioni, tra monografie e saggi di carattere scientifico, tra cui il volume Defacing the Past. Damnation and Desecration in Imperial Rome, ispirato all’omonima mostra da lui curata al British Museum nel 2016.

L’ERC Consolidator Grant è uno dei finanziamenti più prestigiosi dell’Unione Europea all’interno del programma Horizon 2020. La missione dello European Research Council è incoraggiare la ricerca della massima qualità in Europa attraverso finanziamenti competitivi e sostenere la ricerca di frontiera promossa dai ricercatori in tutti i campi della ricerca, sulla base dell’eccellenza scientifica. In particolare, il Consolidator Grant è riservato a ricercatori e ricercatrici a metà della loro carriera, tra i 7 e 12 anni dal dottorato di ricerca.