Rallenta la crescita della pandemia, ma la situazione resta grave: i positivi ieri sono saliti di 2.829 unità; i Veneti positivi da marzo sono saliti a 193mila, quelli al momento infetti sono 92.528. I tamponi sono stati 3,006 milioni, i test rapidi 1,348 milioni: nelle ultime 24 ore ne sono stati effettuati 21.679. I ricoverati attuali sono 3.267 di cui 2.894 non in area critica (più 36 nelle ultime 24 ore); in terapia intensiva ci sono 373 persone, più quattro. L’indice Rt è 0,71 per il Veneto. Ma va sottolineato che il dato ha superato in terapia intensiva il picco raggiunto al 31 marzo (che allora si era fermato a 356 unità) e che il numero dei ricoverati è di quali mille posti letto in più rispetto al picco del 1 aprile scorso. Verona è in maglia nero, e avrà una contrazione importante di erogazione di servizi sanitari di base per rispondere all’emergenza Covid. I deceduti sono saliti a a4.827, ventisei in più rispetto a ieri, mentre i dimessi sono cresciuti di 35 persone arrivando al dato complessivo di 8.613 . In tutto il Nordest più Slovenia e Croazia continua a crescere il dato epidemiologico: grave resta il problema degli assembramenti, la stragrande maggioranza dei Veneti rispetta la regole, ma la situazione è visivamente palese ogni weekend. «Spettacolo immondo» lo chiama Zaia che cita le transenne messe alle 16 ieri a Treviso in centro storico con 50mila visitatori presenti, e le code per andare in montagna. «Così è difficile vincere questa battaglia, senza la collaborazione dei cittadini».
Oggi riunione coi Sindaci della regione e Zaia annuncia di nuovi strumenti di contenimento degli assembramenti. «Vomitevole la cultura imperante che vuole questo virus come quello dei vecchi: è ingiustificabile questa osservazione. Oggi Merkel mette il lockdown alla Germania e 11 miliardi per ristorare al 90% le aziende: e questo è il vero tema. Se ci fosse la certezza del ristoro il dialogo, non facile, con gli imprenditori sarebbe possibile. Domani usciremo con le nostre decisioni. Ieri ho parlato col ministro Speranza, ed anche questa mattina presto, e la situazione resta pesante con numeri che stanno riprendendo a muovere un po’ dappertutto. Gli sforzi fatti rischiano di essere vani. La situazione sanitaria è però ancora sotto controllo» sottolinea il presidente del Veneto.
Situazione vaccini in Veneto. L’immunità, partendo coi vaccini a gennaio, arriverà però ad aprile dopo il rischiamo post 90 giorni.
“L’obitorio di Montebelluna dell’ospedale San Valentino ha esaurito tutti i posti e l’Usl sta portando le salme direttamente in una cappella del vicino cimitero, stessa cosa per l’ospedale di Treviso, una situazione che ricorda quella di Bergamo nella prima ondata della pandemia”. È quanto fa sapere in una nota Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, che aggiunge: “Il quadro risulta particolarmente drammatico per quanto riguarda il nosocomio di Montebelluna, perché su 153 dipendenti dell’Usl ad oggi in isolamento ben 63, pari al 40 %, appartengono al San Valentino. A Montebelluna solo sabato 12 dicembre ci sono stati 50 nuovi casi, nell’ultimo mese 565 contagi pari all’1,9 % della popolazione, ben superiore alla media provinciale dell’1,6%”.