(di Lorenzo Mauri) Da San Bonifacio a Minneapolis. È un passo lungo ma meditato, quello che ha portato il gruppo Pedrollo a sbarcare nel cuore dell’America che produce – posta idealmente tra Chicago e le Montagne Rocciose – per rafforzare il suo già cospicuo presidio internazionale. La Pedrollo, che esporta in 160 Paesi ed è riconosciuta tra le aziende leader a livello mondiale nella produzione di elettropompe, ha annunciato di avere rilevato il 70% di Superior Pump, una solida azienda a carattere familiare del Minnesota, fondata da Chip Michel e guidata dal figlio Charlie, che produce pompe residenziali e commerciali e ha un fatturato di 60 milioni di dollari. Non è ufficialmente noto il costo dell’acquisizione, ma il valore del pacchetto di controllo sarebbe superiore ai 40 milioni di euro.
Con l’ingresso in Superior Pump, la cui proprietà vanta una lunga storia imprenditoriale, il Gruppo Pedrollo persegue due obiettivi strategici: da un lato rafforzare, tramite un player molto affermato, la propria presenza nel Nord America (in Stati Uniti e Canada), dall’altro mettere a disposizione di un’ampia e consolidata base clienti l’intera gamma dei prodotti del gruppo. La governance vedrà alla presidenza Giulio Pedrollo (amministratore delegato del gruppo veronese insieme alla sorella Alessandra), mentre Charlie Michel III manterrà la propria funzione di socio e amministratore delegato. L’operazione è stata varata tramite la holding statunitense Pedrollo Group Inc. ed è stata finanziata con linee di credito messe a disposizione da Bnl Bnp Paribas e Bank of the West, sempre gruppo Bnp Paribas. Advisor della Pedrollo nell’intervento è stata Translink Corporate Finance.
A seguito dell’accordo, l’alleanza tra la Pedrollo e Superior Pump, grazie a investimenti in ricerca e sviluppo R&D che superano il 10% dei ricavi, vedrà crescere la propria leadership globale nella tecnologia delle pompe idrauliche e consoliderà la crescita della produzione sia sui mercati emergenti che su quelli sviluppati, con oltre 3 milioni di pompe vendute. Il 2019 ha visto la Pedrollo registrare un fatturato consolidato di 210 milioni, mentre per il 2021 con l’ingresso di Superior Pump si prevede di veder crescere il fatturato consolidato del gruppo oltre i 300 milioni, con un incremento di circa il 45% rispetto al 2019.
“Questa operazione ci permetterà, partendo dal solido Dna imprenditoriale di entrambe le famiglie, di cogliere significative opportunità di crescita nel mercato nordamericano e allo stesso tempo di creare sinergie in ogni ambito operativo: dalla condivisione del know-how progettuale all’integrazione della rete commerciale, ma anche dal completamento della gamma di prodotti fino alla penetrazione commerciale in nuovi settori e Paesi”, sottolinea Giulio Pedrollo. Il gruppo include i business complementari di Linz Electric (con alternatori e generatori), di Gread Elettronica (elettronica e design) e della Panelli (pompe e motori sommersi). “Anche nel caso di Gread e Panelli ci siamo alleati con aziende di tipo familiare. In Gread siamo saliti di recente dal 40% a oltre il 50%, mentre abbiamo acquisito l’80% di Panelli nel 2019 e abbiamo un’opzione per salire al 100% entro due anni”.
“Finora ci siamo internazionalizzati solo sul fronte commerciale, anche appoggiandoci alle nostre filiali dirette, ma la produzione è da sempre in Italia. Ora attraverso Superior Pump abbiamo anche impianti all’estero”, ha detto Pedrollo alla testata online BeBeez. “A lungo abbiamo cercato il partner giusto ma senza risultati. Due anni fa Translink ci aveva chiesto se volevamo vendere il gruppo Pedrollo, cosa che non abbiamo intenzione di fare né oggi né in futuro. Ma avevamo chiesto a Translink di proporci un target negli Usa adatto a noi: c’è voluto tempo, ma alla fine siamo convinti di aver trovato il partner giusto”.
Il Gruppo Pedrollo, fondato a S. Bonifacio nel 1974 e presieduto da Silvano Pedrollo, è tra le maggiori realtà industriali del Nord Est. Si occupa di movimentazione dell’acqua oltre che di trasformazione di energia e tecnologia applicata. Anche se fortemente orientato al mercato globale, ha nella sede veronese (uno stabilimento di oltre 130 mila metri quadrati che lo rendono un vero e proprio distretto produttivo) ricerca, progettazione e finora tutti gli impianti produttivi. Il gruppo conta circa mille dipendenti. Impianti ad alta automazione garantiscono la competitività a un insieme di aziende che crede nell’innovazione e adotta soluzioni originali in campo meccanico, nel design, nell’elettronica e nel fattore umano. È un esempio di ricchezza intellettuale, creatività e tecnologia che conferma l’eccellenza del Made in Italy e insieme all’internazionalizzazione è alla base della sua reputazione.