Il cupo scenario dell’Aeroporto Catullo per il bilancio 2020 e un difficile 2021 si è improvvisamente rischiarato in queste ore. Due i fatti salienti: in Commissione Bilancio della Camera sta passando la creazione di un fondo da 500 milioni€ per ristorare le società aeroportuali che hanno i finger deserti da quasi un anno. Il fondo è già passato in Commissione trasporti e ora, alla Commissione Bilancio, è stato recepito da un emendamento del Pd. Per Gianni Dal Moro, il Ministero dei Trasporti viene inoltre autorizzato ad erogare immediatamente, a titolo di anticipazione, fino a 315 milioni di euro ai gestori aeroportuali e fino a 35 milioni di euro alle imprese di handling che ne facciano richiesta. L’anticipazione consentirà di far fronte alla gravissima crisi di cassa delle imprese del settore.
Spiega Dal Moro: «Abbiamo fortemente voluto questa norma per salvaguardare la continuità aziendale dei gestori aeroportuali, che nel 2020 hanno registrato una riduzione di fatturato pari a 1,7 miliardi di euro, così come l’aeroporto di Verona. Riteniamo che sia indispensabile mettere in sicurezza questo comparto, come hanno già fatto i principali Stati europei, perché gli aeroporti saranno indispensabili per garantire la ripartenza del turismo nel nostro paese e la ripresa del business. E’ un importante intervento che non risolve tutti i problemi, ma certamente aiuta il sistema degli Aeroporto del Garda».
E qui arriva la seconda buona notizia: Carlo Bertazzo, nuovo amministratore delegato di Atlantia, ha annunciato al Financial Times un progetto per fornire capitale alle società aeroportuali europee in crisi. Atlantia (ovvero, la holding infrastrutturale della famiglia Benetton che è la concessionaria della A4 Brescia-Padova tramite la controllata spagnola Abertis) già amministra, con buoni risultati, gli aeroporti di Roma e di Nizza. Aeroporti di Roma si è specializzata nei viaggi turistici. Spiega Bertazzo: «Sarà una caratteristica di forza nel mondo post-pandemia perché il turismo si riprenderà più rapidamente di quanto non faranno i viaggi di lavoro, che potrebbero essere ridotti per sempre. E, anche se non ci sono trattative in corso con altri operatori – continua Bertazzo – mi vengono in mente alcuni aeroporti con cui creare sinergie. Sono fondamentali la continuità geografica e l’attenzione al turismo». Magari la regione del Garda proprio contigua a Roma e Nizza proprio non è, ma che non abbia una specifica dimensione turistica fra lago, Dolomiti e città d’arte questo proprio non si può dire. Se qualcuno vuole uscire dall’accordo con Save, insomma, questo sembra essere il momento giusto.