Al via l’operazione festività a km zero nel mercato di Campagna Amica di Borgo Roma a Verona. Sabato 19 dicembre dalle 9 alle 12, i consumatori potranno trovare pacchi natalizi personalizzati, preparati dai produttori veronesi, o rivolgersi al tutor della spesa per la composizione in scatole dedicate. Nell’occasione sarà attiva anche l’iniziativa della “Spesa sospesa del contadino”, grazie alla collaborazione di Giovani Impresa di Coldiretti Verona. Tutti i cittadini che faranno la spesa sabato potranno decidere di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta però di frutta, verdura, farina, formaggi, salumi o altri generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che gli agricoltori di Campagna Amica andranno a consegnare gratuitamente alle famiglie bisognose.

“I prodotti agroalimentari – evidenzia Franca Castellani, presidente del consorzio Veronatura che gestisce i mercati a km zero di Campagna Amica Verona – sono sempre un dono molto gradito per chi lo riceve, anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate in casa nel rispetto dei limiti imposti dal Covid”.

L’iniziativa di sabato è organizzata in collaborazione con gli agriturismi di Terranostra Verona che concludono questa settimana l’azione di solidarietà per la Ronda della Carità. Sono stati consegnati per i senza tetto circa 840 pasti caldi preparati con più di 100 kg di pasta e oltre 30 kg di sugo.

Gli agriturismi sono uno dei settori più colpito dalla pandemia che ha necessità di ripartire, pertanto i cuochi contadini presenteranno come strenne natalizie i “buoni esperienza” per una vacanza o per un pranzo da omaggiare ad amici e familiari così da uscire, quando possibile, per cercare evasione in luoghi sicuri e isolati dove spesso si trovano le aziende agricole che danno accoglienza e ristorazione.

Il disagio sociale è aumentato con un incremento del 30% di nuovi poveri“, aggiunge Franca Castellani che precisa “c’è chi ha perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che si sono fermate. Persone e famiglie che mai prima d’ora hanno sperimentato condizioni di vita così problematiche tanto da dover ricorrere alle forme di solidarietà”.