Uno a uno a Firenze fra Fiorentina e Verona. Gara equilibrata, noiosa senza grandi emozioni a parte i due penalty del primo tempo. Due rigori: arbitro dal rigore facile. Sono gli episodi più importanti della partita. Il primo assegnato all’Hellas per un fallo su Salcedo, generoso e pericoloso, da parte di Barreca. Dopo cinque minuti di discussioni e consultato il “bar” l’arbitro conferma una decisione opinabile, anche se favorevole per i gialloblu. Tira dal dischetto Veloso che segna con un tiro da manuale.
A metà del primo tempo altro rigore. Viene assegnato ai viola per un fallo in area di Gunther, anche questo dubbio. Vlahovic segna e riporta la gara in pareggio. Per il resto l’incontro scorre equilibrato con molti errori e qualche occasione da entrambe le parti. Nel secondo tempo, attraverso una saggia gestione dei cambi, Juric è riuscito a imbrigliare il gioco dei viola che, pur tecnicamente superiori, non sono mai riusciti a prendere in mano la partita.
A un quarto d’ora dalla fine Juric sostituisce Zaccagni con un esordiente assoluto: l’attaccante ghanese Yebhoa, diciottenne. Una politica intelligente che non solo fa dell’Hellas la squadra più giovane del campionato, ma anche vantaggiosa per la società che così si ritrova un parco giocatori aumentato notevolmente di valore. Una menzione particolare a questo proposito merita lo svizzero Ruegg, veloce, con un buon dribbling ed una visione di gioco di tutto rispetto. Tutte scoperte che che vanno ascritte all’intelligenza di Juric. Veloso e Magnani fra i migliori del Verona.