Tari, «5 mila famiglie veronesi beffate per un errore dell’amministrazione Sboarina, a cui chiediamo di rimediare» ha detto questa mattina Flavio Tosi in una conferenza stampa in Comune, coadiuvato dai Consiglieri comunali Alberto Bozza della Lista Tosi e Patrizia Bisinella e Paolo Meloni di Fare Verona.

Il Comune, spiega Tosi, «ha interpretato erroneamente una delibera di Arera, l’autorità di regolazione delle tariffe a livello nazionale, che ha prescritto agli enti locali una serie di sconti a favore dei cittadini in difficoltà per l’emergenza Covid, dando tuttavia mano libera agli stessi enti per sconti o agevolazioni maggiori. Sboarina & C. però, probabilmente per un errore nel leggere la delibera, si sono limitati ad applicare la scontistica standard di Arera, limitata rispetto alle possibilità concesse».

Risultato? «Il Comune avrebbe potuto esentare dalla Tari tutte le famiglie con un Isee inferiore ai 15mila euro annui, che invece si ritrovano a doverla pagare. Sotto gli 8265 euro di Isee c’è solo uno sconto, dagli 8265 euro ai 15 mila euro di Isee nemmeno quello, si paga la Tari intera». Oltre il danno la beffa, sottolinea poi Tosi: «A settembre ai cittadini è arrivata una lettera di Solori che esentava dalla Tari chi è sotto i 15mila euro Isee; a dicembre invece il dietrofront, ne è arrivata un’altra in cui agli stessi cittadini di diceva di pagare per intero, o con lo sconticino se sotto gli 8265 euro». Tosi così fa appello alla maggioranza Sboarina: «Faccia una nuova delibera per rimediare all’errore e si riporti l’esenzione a chi ha un Isee inferiore ai 15mila euro. È doveroso in questo momento di grande difficoltà per tante famiglie veronesi».

Alberto Bozza, in qualità anche di Consigliere regionale, ha sottolineato come «la Regione si sia attivata per aiutare i cittadini sui tributi di competenza regionale, pertanto è lecito aspettarselo anche dal Comune di Verona. È doveroso in questo momento storico. Come è doveroso anche evitare questi errori di interpretazione sulla Tari, perché poi ci vanno di mezzo molte famiglie in crisi economica».

Paolo Meloni invece ha esortato la maggioranza Sboarina «a rimediare presto per evitare poi che i cittadini incappino in richieste di riscossione crediti non dovuti, sarebbe una spesa ulteriore e ingiustificata».

Immediata la risposta dell’assessore Francesca Toffali: «La  regolamentazione di Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, prevede una nuova metodologia per il calcolo delle tariffe relative alla Tassa Rifiuti per tutto il territorio nazionale. Con la sua entrata in vigore sono decadute, quindi, tutte le tariffazioni applicate in precedenza dai singoli comuni con deroghe e esenzioni differenziate.
L’unica discrezionalità che il nuovo metodo consente ai Comuni, e legata al periodo emergenziale, è l’applicazione di agevolazioni sociali a vantaggio delle famiglie disagiate, coloro cioè che già possiedono i requisiti per l’accesso al bonus sociale per il servizio elettrico, gas e idrico. Così è stato fatto a Verona per i redditi fino a 8.265 euro l’anno (che diventano 20.000 euro con quattro figli a carico), oltre che per i beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza e per i titolari di carta acquisto sono state applicate le agevolazioni standard stabilite da Arera. Sia per questi utenti, sia per quelli fino a 15 mila euro l’anno di Isee e per tutte le altre utenze disagiate, la Giunta ha deciso di non distribuire sulla platea degli altri contribuenti l’importo delle agevolazioni. Dato che vige l’obbligo di piena copertura dei costi del servizio con le entrate tariffarie, la giunta ha stabilito di mettere a bilancio per i Servizi Sociali l’importo necessario a finanziarie le agevolazioni per le categorie a basso reddito.

“Gli errori li fa chi parla a vanvera, noi invece siamo abituati a risolvere i problemi sul serio senza demagogia  – sottolinea l’assessore al Bilancio –. Infatti, abbiamo applicato la discrezionalità che Arera ha concesso ai Comuni per i redditi fino a 8.265 euro e per le altre categorie previste dalla normativa sul bonus energia, e poi abbiamo tutelato le famiglie fino a 15 mila euro e allo stesso tempo anche gli altri 120 mila contribuenti veronesi. In che modo? Stanziando a bilancio per i Servizi sociali gli importi necessari a aiutare queste famiglie a basso reddito, invece di spalmare la cifra su tutti gli altri contribuenti come invece  prevede il meccanismo della tariffa. Quindi, non solo le agevolazioni sociali ci sono, ma sono anche completamente a carico del bilancio comunale, per un meccanismo più equo: basta contributi a pioggia. Non più, quindi, esenzioni indistinte ma mirate a chi ne ha effettivo bisogno che, oltre agli sgravi, sarà seguito per tutta una serie di altre necessità dai servizi sociali comunali».