C’è la retorica della pandemia (le conferenze stampa, la vaccinazione coram populo, le immagini televisive dei camion frigoriferi scortati da Carabinieri e Polizia congiuntamente con le prime fiale di vaccino) e c’è la drammaticità della quotidianità. Ieri era una bellissima giornata di sole, migliaia di Veronesi erano in strada a godersi un po’ di bel tempo per una sgambettata più o meno veloce. Fra loro, sul lungadige Attiraglio, il costante passaggio delle autoambulanze. Ebbene, la percentuale della persone senza mascherina o con la mascherina portata male ieri era superiore al 20%. Non è un dato certo, è la mia personale osservazione. Ma è il mio mestiere e difficilmente sbaglio. Uno su cinque senza una vera protezione. Molti di questi con lo sguardo sprezzante davanti alle occhiate di disapprovazione di molti. Giovani runner, signore e signori di mezza età, persino anziani, non pochi genitori con figli. Una bella lezione di educazione civica, non c’è dubbio.
A Verona abbiamo avuto 1.516 morti per Coronavirus. 432 contagiati anche ieri. A Verona abbiamo pure una variante tutta nostra del virus. Cosa vi serve per capire che dovete indossare correttamente quella cazzo di mascherina? che vi muoia un parente? che vi infilino la sonda del respiratore per errore nel retto? Cosa è esattamente che non capite? Ovviamente, non si può chiedere alle persone che invece si comportano correttamente di fare la parte del poliziotto e di passare gran parte della propria passeggiata (la prima da giorni) per richiamare all’ordine i Veronesi meno educati. Lo dovrebbero fare i vigili della Municipale e le altre Forze dell’Ordine. Che ieri comunque non si son viste. Ma resta il nodo vero: non ne usciamo se un veronese su cinque continua a fare il cazzone…